L’ANNO CHE VERRA’
Quando inizia il nuovo anno, diversi sono gli stati d’animo delle persone.
C’è chi ritiene che tutto proseguirà come il precedente anno, chi attende, sulla base di prospettive concrete, il verificarsi di cambiamenti importanti nella sua vita, chi, invece, auspica, anche inconsciamente, che accada qualcosa di positivo, così da migliorare la nostra società e il contesto nel quale viviamo quotidianamente.
Personalmente ritengo che non è l’anno nuovo, di per sé, a portare il cambiamento, ma è rilevante, invece: il modo di essere di ciascuno di noi; l’impegno quotidiano ed assiduo; il credere in quello che facciamo; il perseverare, anche nelle difficoltà, quando abbiamo la convinzione di perseguire e di lottare per un obiettivo giusto; caratterizzare e basare la propria condotta di vita sulla coerenza e sulla concretezza, piuttosto che sulle parole (spesso vuote); avere la convinzione che il perseguimento ad ogni costo dell’interesse individuale, anche a scapito dell’interesse collettivo, non giova nemmeno a sé stessi e contribuisce a creare un senso di sfiducia e di incertezza nella collettività.
Quella collettività, della quale ciascuno di noi è parte integrante e che è espressione di ciò che noi siamo.
Il cambiamento in positivo ci potrà essere soltanto se ciascuno di noi comprenderà di essere parte di un tutto e quando, prima di criticare e stigmatizzare il comportamento altrui, ognuno chiederà alla sua coscienza se effettivamente stia facendo ciò che è giusto fare e che pretende dagli altri, tenendo sempre presente che “gli altri “siamo noi.
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Paolo Nesta