Ipotesi in cui la cartella di
pagamento costituisce il primo atto con cui viene
informato il contribuente dell’esistenza di una pretesa
tributaria nei suoi confronti.
TERMINE: 60 giorni dalla notifica
della cartella di pagamento.
ONOREVOLE COMMISSIONE TRIBUTARIA
RICORSO
ISTANZA DI SOSPENSIONE
EX ART. 47
D.LGS. N. 546/1992
PER: Il Sig./Società
......................... (indicazione del contribuente)
(cod. fisc. ...............................),
rappresentato e difeso(2), come da mandato a margine
(oppure in calce al) del presente atto,
dall’avv./dott./rag. ............. (Cod. Fisc…….), ed
elettivamente domiciliato presso il suo studio in
......................, Via ...........................
(oppure residente in ...................)
ricorrente
CONTRO: L’Agenzia delle entrate –
Ufficio (3) di ...................... (oppure
indicazione dell’altro ente impositore) in persona del
legale rappresentante pro tempore, con sede in ………………..,
via ………………….., n. ……
NONCHÉ CONTRO: L’Agente della
Riscossione di ............................. (oggi
EQUITALIA S.p.A.) (4) in persona del legale
rappresentante pro tempore, con sede in ……………….., via
………………….., n. ……
Resistenti
ATTO IMPUGNATO: cartella di
pagamento n. ……………………. (allegato al fascicolo di parte
sub n. …. della produzione documentale) emessa e
notificata dall’ Agente della riscossione (oggi
Equitalia S.p.A.) di …………………., nonché avverso il ruolo
n. …………., reso esecutivo in data …………….., con i quali
atti si intima al ricorrente il pagamento di complessivi
€. ……………….. a titolo di ……………………....... relativamente
all’anno ……….. chiedendone l’annullamento per quanto
verrà di seguito esposto.
Si rileva sin d’ora che, poiché
l’impugnata cartella di pagamento non è stata preceduta
da alcun atto di accertamento o altro atto suscettibile
di autonoma impugnativa innanzi alla Commissione
Tributaria, a norma dell’articolo 19, comma 3, del D.
Lgs. n. 546/92, con il presente ricorso saranno trattati
non solo
i motivi di impugnativa relativi ai
vizi propri della cartella di pagamento e del ruolo in
oggetto, bensì anche i vizi relativi alla pretesa
tributaria nei termini della sua fondatezza
MOTIVI DI RICORSO
I) Indicare ed argomentare, con
supporti normativi e giurisprudenziali, i motivi che
determinano l’illegittimità ed l’infondatezza dell’atto
impugnato.
Possono rilevarsi vizi propri della
cartella di pagamento, tra i quali a titolo
esemplificativo si riportano:
? Difetto di motivazione del ruolo
e della cartella di pagamento.
? Mancata indicazione del
responsabile del procedimento e mancata sottoscrizione
della cartella di pagamento.
? Mancata indicazione dell’Ufficio
presso il quale è possibile ottenere informazioni
complete in merito all’atto notificato o comunicato e il
responsabile del procedimento.
? Mancata indicazione dell’organo o
l’autorità amministrativa presso i quali è possibile
promuovere un riesame anche nel merito dell’atto in sede
di autotutela e/o delle modalità, del termine,
dell’organo giurisdizionale o dell’autorità
amministrativa cui è possibile ricorrere in caso di atti
impugnabili.
? Errori di calcolo derivanti dal
controllo automatico o formale della dichiarazione.
? Mancato invio dell’avviso
bonario.
? Irregolarità della notifica della
cartella di pagamento.
? La non corretta identificazione
del debitore.
? Decadenza del diritto
dell’amministrazione finanziaria per decorrenza dei
termini entro cui notificare la cartella di pagamento.
? Eventi successivi che hanno
comportato l’estinzione del credito (adempimento,
prescrizione, decadenza, condono).
? Illegittimità della riscossione
in caso di annullamento dell’atto impositivo in via
giudiziaria.
Si rilevano altresì:
? Questioni di merito attinenti
all’an e al quantum debeatur della pretesa.
? Nullità della cartella di
pagamento derivante dall’omessa notifica dell’atto
prodromico (avviso di accertamento, avviso di
liquidazione…)
II) Indicare ed argomentare i
presupposti per la concessione della tutela cautelare:
ossia, sussistenza del requisito del cd. fumus boni
iuris (a questo proposito può bastare il richiamo ai
motivi sub 1 ovvero l’allegazione dell’indispensabilità
del bene per lo svolgimento dell’attività lavorativa o
particolari esigenze del ricorrente) e ricorrenza del
cd. periculum in mora (individuazione dei relativi
motivi ed illustrazione delle prove al riguardo).
Per tutto quanto dedotto ed a
dedursi, con riserva d’ulteriori deduzioni e repliche
all’assunto dell’opposto
SI CHIEDE
A codesta Onorevole Commissione
Tributaria Provinciale di …………………, per i suesposti
motivi, contrariis reiectis, voler dichiarare nulli la
cartella di pagamento n……………………….., emessa dalla
……………………., agente della riscossione per la Provincia di
…………………. ed il ruolo n. …………….
Con vittoria di spese, diritti ed
onorari del presente procedimento.
Salvis iuribus.
In allegato si produce copia dei
seguenti documenti:
1) atto impugnato;
2) ………………….;
3)
..................................
Luogo e data
Firma del difensore
1 Estratto dal volume “Come
difendersi dalla cartelle di pagamento” Maggioli Editore
2011.
2 L’obbligo della rappresentanza è
previsto nei casi in cui il valore della lite è
superiore a €.2.582,00 euro.
3 Indicare l’Ufficio locale
dell’Agenzia delle Entrate.
4 Indicare la Società locale
dell’Agente della riscossione.
|