La Corte penale internazionale
L'adeguamento alle disposizioni
dello Statuto della Corte
La Corte penale internazionale
La Corte penale internazionale è un
tribunale chiamato a giudicare i responsabili di crimini
particolarmente efferati, che riguardano la comunità
internazionale nel suo insieme, come il genocidio, i
crimini contro l'umanità, i crimini di guerra e il
crimine di aggressione.
La Corte ha un proprio Statuto,
stipulato a Roma il 17 luglio del 1998, che definisce in
dettaglio la giurisdizione ed il funzionamento di questo
tribunale. In particolare, lo Statuto costituisce lo
strumento normativo primario per disciplinare le
finalità, la struttura ed il funzionamento della Corte
penale internazionale; esso individua i principi posti
alla base dell’attività giurisdizionale in materia e
disciplina le procedure di cooperazione tra la Corte e
gli Stati ai fini dello svolgimento di atti di indagine
sul territorio di uno Stato nonché il ruolo degli Stati
nell’esecuzione delle pene irrogate dalla Corte.
L’Italia ha ratificato lo Statuto
con la legge 232 del 1999, ma non ha ancora approvato
una legge che garantisca l'adeguamento del nostro
ordinamento ai principi contenuti nello Statuto,
rendendo di fatto problematica la cooperazione con la
Corte penale internazionale.
L'adeguamento alle disposizioni
dello Statuto della Corte
Sin dall'inizio dell'attuale
legislatura il Parlamento si è attivato per dare
attuazione ai principi contenuti nello Statuto della
Corte penale internazionale, al fine di garantire una
piena cooperazione del nostro Paese con le attività di
questo organismo internazionale.
In proposito, con due atti di
indirizzo, il Parlamento ha impegnato il Governo alla
presentazione di iniziative legislative volte
all’adeguamento del nostro ordinamento allo Statuto
(risoluzione 7-00087, a prima firma Bernardini,
approvata dalla Commissione giustizia il 4 febbraio
2009; risoluzione 7-00141, a prima firma Pianetta,
approvata dalla Commissione esteri il 29 aprile 2009);
il Governo ha successivamente informato il Parlamento
dell'imminente presentazione di un disegno di legge.
Nel frattempo, la Commissione
giustizia ha avviato e concluso l'esame in sede
referente di alcune proposte di legge di iniziativa
parlamentare (A.C. 1439, A.C. 1695, A.C. 1782 e A.C.
2445), approvando un testo che è all'esame dell'Aula.
Il testo approvato dalla
Commissione attribuisce al Ministro della giustizia e
alla Corte d’appello di Roma il ruolo, rispettivamente,
di autorità amministrativa e di autorità giudiziaria
competenti per la cooperazione con la Corte penale
internazionale. Esso disciplina altresì le modalità di
esecuzione della cooperazione e, in particolare, la
procedura di consegna alla Corte penale internazionale
di persone che si trovino sul territorio italiano, a
seguito di mandato d’arresto internazionale ovvero di
una sentenza della Corte internazionale di condanna a
pena detentiva, intervenendo anche in materia di
esecuzione delle pene pecuniarie e sulla procedura
applicabile nel caso in cui l’Italia sia individuata
dalla Corte internazionale come Stato di espiazione di
una pena detentiva. |