Società
Quali sono le principali caratteristiche delle società
di persone? E quali tipi di società di persone sono
previste dal nostro ordinamento?
Le società
di persone previste dal nostro ordinamento sono tre: la
società semplice, la società in nome collettivo e la
società in accomandita semplice.
I
caratteri principali delle società di persone sono i
seguenti:
1) La
responsabilità illimitata e solidale dei soci per le
obbligazioni sociali, con alcune eccezioni per i
soci accomandanti nella società in accomandita semplice,
che ai sensi dell'art. 2313 c.c. rispondono delle
obbligazioni sociali limitatamente alla quota conferita,
e per i soci della società semplice, che possono con
specifico patto contrario (art.2267 c.c.), stabilire la
limitazione della responsabilità.
La società
in nome collettivo non prevede, al contrario, alcuna
eccezione di limitazione della responsabilità.
Il socio
illimitatamente responsabile risponde alle obbligazioni
con tutti i suoi beni presenti e futuri ai sensi
dell'art. 2740 c.c.
2) Il
potere di amministrazione spettante ai soci:- nelle
società di persone, in ragione della responsabilità
illimitata per le obbligazioni sociali dei soci, il
potere di amministrazione e controllo della società
spetta disgiuntamente, salvo diversa pattuizione, a
ciascuno di essi (art. 2257.c.c)
3)
L'intrasferibilità della qualità di socio senza il
consenso degli altri soci, con alcune eccezioni,
come ad esempio la quota di partecipazione del socio
accomandante che ai sensi dell'art. 2322 c.c. è
trasferibile mortis causa.
Quali sono le principali caratteristiche delle società
di capitali? E Quali tipi di società di capitali sono
previste dal nostro ordinamento?
Le società
di capitali previste dal nostro ordinamento sono : la
società per azioni, la società in accomandita per azioni
e la società a responsabilità limitata.
I
caratteri principali delle società di capitali sono:
1.
I soci
godono del beneficio della responsabilità limitata,
pertanto rischiano nell'impresa esclusivamente il denaro
o i beni conferiti. Questo beneficio è esteso a tutti i
soci di S.P.A (art. 2325 c.c.)e S.R.L e ai soci
accomandati della società in accomandita per azioni,
mentre i soci accomandatari sono solidalmente e
illimitatamente responsabili per le obbligazioni
sociali.
La
limitazione della responsabilità costituisce una
eccezione alla norma generale prevista dall'art. 2740
c.c. "Il debitore risponde dell'adempimento delle
obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri.Le
limitazioni della responsabilità non sono ammesse se non
nei casi stabiliti dalla legge.
1.
il potere
di amministrazione è dissociato dalla qualità di socio:-
a differenza di quanto previsto per le società di
persone in questo tipo di società i soci possono essere
anche amministratori, ma solo se nominati nell'atto
costitutivo ovvero dall'assemblea dei soci
2.
la qualità
di socio è liberamente trasferibile:-
la sostituzione del socio avviene per mezzo della
cessione volontaria della quota o per successione, senza
che sia necessaria alcuna modifica del contratto di
società.
Come funziona il sistema di amministrazione e controllo
delle società di capitali e quali sono i poteri, le
facoltà e obblighi dell'organo amministrativo delle
società di capitali?
Il sistema
ordinario di amministrazione e controllo della società
di capitali è basato su un organo amministrativo
(collegiale: consiglio di amministrazione oppure
monocratico: amministratore unico e su un organo di
controllo collegio sindacale, se previsto dall'atto
costitutivo oppure (se il capitale sociale è superiore a
quello minimo previsto per le s.p.a. (con la riforma
fissato in 120.000 euro)ovvero se per due esercizi
consecutivi siano stati superati due dei limiti indicati
dal primo comma dell'art. 2435-bis c.c, relativo alla
redazione del bilancio in forma abbreviata. L'art. 2522
c.c. prevede che alla piccola società cooperativa
costituita da almeno 3 soci si applichino le norme
previste per le società a responsabilità limitata.
L'amministratore costituisce il potere esecutivo della
società ed è dotato di poteri decisionali, estesi a
tutto ciò che attiene alla gestione dell'impresa.
Il suo
potere decisionale è un potere esclusivo che si estende
ad ogni sorta di atti diretti al conseguimento
dell'oggetto sociale, che non siano espressamente
rimessi alla competenza dell'assemblea dei soci, secondo
le previsione dello statuto (es redazione progetto di
bilancio, progetti di fusione, o scissione, aumento di
capitale v. art 2475 c.c.).
Sono
previsti obblighi specifici per l'amministratore, quali:
-
agire
contro il socio moroso (art. 2466 c.c) in ipotesi di
mancata esecuzione dei conferimenti del capitale
sociale
-
tenere
i libri sociali (art. 2478 c.c) (libro soci, libro
decisione dei soci, libro decisione degli
amministratori)
-
redigere il bilancio d'esercizio (art. 2475 c.c)
-
effettuare gli adempimenti pubblicitari previsti
dalla legge (es. pubblicità modificazione nomina
amministratore)
-
convocare l'assemblea nelle ipotesi di riduzione del
capitale sociale di oltre un terzo per perdite (art.
2482-bis)
-
accertare il verificarsi di una causa di
scioglimento (art. 2485)
-
consegnare ai liquidatori i libri sociali e gli
altri documenti indicati nell'art. 2487-bis.
Quali sono le principali responsabilità degli
amministratori di società nello svolgimento del loro
mandato con particolare riferimento alle S.r.l?
"Gli
amministratori sono solidalmente responsabili verso la
società dei danni derivanti dall'inosservanza dei
doveri ad essi imposti dalla legge e dall'atto
costitutivo per l'amministrazione della società, con
esclusione degli amministratori che si dimostrano
esenti da colpa e che abbiano fatto constare il loro
dissenso, nel caso in cui fossero a conoscenza del
fatto che si stava per compiere. Per i danni alla
società, l'azione sociale di responsabilità può
essere esercitata da ciascun socio.Art 2476 c.c. 1
comma)
Gli
amministratori sono anche responsabili verso i
singoli soci e i terzi per il compimento di atti
colposi o dolosi che abbiano direttamente danneggiato
questi ultimi, che possono esercitare l'azione
individuale di responsabilità verso gli amministratori.
L'attuale
normativa per le S.r.l, non precisa però il principio in
base al quale deve essere valutata l'eventuale
insorgenza della responsabilità degli amministratori. Il
nuovo art. 2476 c.c non richiama espressamente, la
diligenza richiesta dalla natura dell'incarico e dalla
specifica competenza dell'amministratore, come richiesto
in tema di SpA dall'art. 2392, comma 1. La dottrina
prevalente per le S.r.l., ritiene corretto, che per gli
amministratori continui ad applicarsi il più tenue
criterio di diligenza tipico del mandatario, anziché
quello più gravoso della diligenza richiesta dalla
natura dell'incarico,
L' art.
2476 c.c consente ai soci non amministratori, un forte
potere di controllo (anche in presenza di collegio
sindacale), infatti questi possono chiedere ed ottenere
dagli amministratori tutte le notizie relative allo
svolgimento degli affari sociali e di consultare, anche
tramite professionisti di loro fiducia, i libri sociali
e i documenti relativi all'amministrazione.
Sono socio di una S.N.C, composta da una compagine
sociale di tre soci. Da qualche tempo uno dei miei soci,
non partecipa con la costanza necessaria all'attività di
impresa. E' possibile fare uscire coattivamente tale
socio?
La legge
subordina l'estromissione del socio dalla società per
volontà degli altri soci, alla ricorrenza di specifiche
cause di esclusione previste dall'art. 2286 c.c.,
impedendo in tal modo l'esclusione arbitraria e
immotivata.
Le cause
di esclusione del socio previste dall'art 2286 sono le
seguenti:
1.
gravi inadempienze delle obbligazioni che
derivano dalla legge o dal contratto sociale. Il
requisito di gravità corrisponde a quello di "importanza
dell'inadempimento" richiamata dall'art. 1455 c.c.
2.
L'interdizione, l'inabilitazione o la condanna ad
una pena che comporti l'interdizione anche temporanea ai
pubblici uffici
3.
la sopravvenuta inidoneità del socio a svolgere
l'opera conferita, o per il perimento della cosa
conferita in godimento dovuto a causa non imputabile
agli amministratori.
L'esclusione del socio è deliberata dalla maggioranza
dei soci, non computandosi nel numero di questi il socio
da escludere. Se la società è composta da due soci, sarà
il Tribunale a dover pronunciare su domanda dell'altro.
Viene escluso di diritto il socio dichiarato fallito.
Il socio
escluso ha trenta giorni per proporre opposizione avanti
al Tribunale.
Pertanto,
nel caso in oggetto, sarà possibile deliberare
l'esclusione del socio, a condizione che il suo
comportamento sia tale da concretizzare gravi
inadempienze delle obbligazioni che derivano dalla legge
o dal contrattato sociale.
Sono socio di una S.N.C, non sono più interessato a
proseguire l'attività intrapresa e voglio uscire dalla
società, come posso fare?
Al socio è
riconosciuta la facoltà di recedere dalla società, con
dichiarazione unilaterale, solo quando la società è
contratta a tempo indeterminato o per tutta la vita di
uno dei soci. Quando la società è contratta a tempo
determinato il recesso è possibile solo quando sussista
una giusta causa.
Il socio
può recedere anche nei casi specifici previsti nel
contatto sociale.
Quando è
possibile recedere con dichiarazione unilaterale, il
socio deve osservare l'obbligo di preavviso agli altri
soci, con comunicazione che deve pervenire agli altri
soci, almeno tre mesi prima dell'effettivo recesso.
Sono creditore di un soggetto che ho saputo essere anche
socio di una di una S.N.C, posso rivalermi sulla quota
sociale?
No, il
creditore particolare del socio non può vantare alcun
diritto sul patrimonio sociale, solo successivamente
alla liquidazione, quando verrà attribuita al socio la
quota di liquidazione si potranno far valere sulla
stessa i diritti di credito. L'art. 2305 c.c. Specifica
che il creditore particolare del socio non può chiedere
la liquidazione della quota del socio debitore.
Potrà
eventualmente far valere i suoi diritti sugli utili
spettanti al socio ai sensi dell'art. 2270 1 comma c.c.
Sono socio di una Srl al 50% con altro socio che detiene
l'altro 50% delle quote. Da qualche tempo a cause di
discordia nelle decisioni non riusciamo a deliberare in
assemblea. Cosa può accadere se la situazione di stallo
attuale continua a persistere?
L'impossibilità di funzionamento o la continuata
inattività dell'assemblea costituisce una delle cause di
scioglimento delle società di capitali prevista dal n.3
dell'art. 2484 c.c.
Gli
effetti dello scioglimento in tale ipotesi si verificano
dalla data dell'iscrizione presso l'ufficio del registro
delle imprese della dichiarazione dell'amministratore
che accerta il verificarsi della causa stessa. Gli
amministratori della società devono senza indugio
accertare e comunicare la causa di ,scioglimento, in
caso di omissione o ritardo, sono personalmente e
solidalmente responsabili per i danni subiti dalla
società, dai soci, dai terzi e dai creditori sociali.
Al
verificarsi della causa di scioglimento, la società
entra formalmente nella fase di liquidazione, che sarà
gestita dai soggetti nominati liquidatori, e che
terminerà con il bilancio di liquidazione e l'eventuale
ripartizione dell'attivo residuo tra i soci.
Sono socio di una srl, quali sono le materie su cui
posso esprimere il mio voto per deliberare una
decisione?
L'art.
2479 c.c disciplina il potere decisionale dei soci e
prevede che questi possano decidere sulle materie
riservate alla loro competenza dall'atto costitutivo,
nonché sugli argomenti che uno o più amministratori o
tanti soci che rappresentano almeno un terzo del
capitale sociale sottopongono alla loro approvazione:
Inoltre,
in ogni caso sono riservate alla competenza dei soci:
1)
l'approvazione del bilancio e la distribuzione degli
utili;
2) la
nomina, se prevista nell'atto costitutivo, degli
amministratori;
3) la
nomina nei casi previsti dall'articolo 2477 dei sindaci
e del presidente del collegio sindacale o del revisore;
4) le
modificazioni dell'atto costitutivo;
5) la
decisione di compiere operazioni che comportano una
sostanziale modificazione dell'oggetto sociale
determinato nell'atto costitutivo o una rilevante
modificazione dei diritti dei soci.
(torna all'indice degli argomenti) |