Diritti reali minori
Sono
titolare di un diritto di superficie che insiste su un
terreno altrui, quali sono i miei diritti/poteri?
Il diritto reale di superficie
permette al titolare di edificare e di mantenere sul
suolo altrui o nel sottosuolo altrui, una propria
costruzione (art.952 comma 1 e 955 c.c.). Il titolare
del diritto di superficie diviene proprietario della
costruzione e gode del diritto reale di superficie sul
suolo altrui.
Il diritto di superficie può essere
costituito a tempo determinato o in perpetuo, nel primo
caso quando scade il termine il diritto si estingue e il
proprietario del suolo acquista anche la proprietà della
costruzione.
Nel caso di perimento della
costruzione il superficiario conserva il diritto di
ricostruirla, salvo che al momento della costituzione
del diritto di superficie non si sia convenuto
diversamente con il proprietario.
Il diritto di superficie si estingue
per effetto del non uso protratto per venti anni (art.
954 4 comma c.c.).
Sono
titolare di usufrutto su una abitazione, alla mia morte
i miei figli potranno continuare a godere del diritto di
usufrutto ?
No, il legislatore considerata
l'ampiezza del diritto reale di usufrutto che di fatto
svuota quasi totalmente i poteri del proprietario (detto
nudo proprietario), ha voluto limitare gli effetti
rendendoli temporanei. Infatti se l'usufruttuario è una
persona fisica il diritto non può durare altre la vita
del medesimo, pertanto con la morte dell'usufruttuario
si estingue il diritto di usufrutto e non passa agli
eredi, se, invece, l'usufruttuario è una persona
giuridica (società o enti con personalità giuridica)
l'usufrutto non può avere una durata superiore ai 30
anni.
Quali
sono i principali diritti che spettano
all'usufruttuario?
I principali diritti che
contraddistinguono il diritto reale di usufrutto sono:
-
La facoltà
per l'usufruttuario di godere della cosa (mobile,
immobile o universalità di mobili) altrui, cioè di
utilizzarla a proprio vantaggio, rispettando, però,
la destinazione economica decisa dal proprietario
(art.981 c.c.).(ad es: azienda che produce birra non
può essere trasformata in azienda che produce
marmellata);
-
La facoltà
per l'usufruttuario di appropriarsi dei frutti
naturali o civili della cosa (984 c.c.) (come ad
esempio (canoni di locazione in caso di immobile, o
utili della azienda, o ancora i frutti naturali di
un frutteto).
Il proprietario, detto "nudo
proprietario" quando un diritto di usufrutto grava sulla
sua proprietà, conserva la facoltà di disporre della
cosa, può ad esempio venderla, ma il diritto di
usufrutto segue il bene e pertanto l'usufruttuario potrà
continuare a godere della cosa anche nei confronti del
nuovo acquirente, entro i limiti innanzi indicati.
Come
può essere costituito il diritto di usufrutto?
Il diritto di usufrutto può
costituirsi per volontà delle parti e quindi per
contratto o per testamento, e in questi casi si
definisce "usufrutto volontario", oppure può costituirsi
per legge (cosiddetto usufrutto legale) come
nell'ipotesi prevista dall'art.324 c.c. che disciplina
il diritto di usufrutto spettante ai genitori sui beni
dei figli minori. L'usufrutto si può acquistare anche
per usucapione (art. 978 cc).
A
quali spese od oneri sono soggetto in relazione al mio
diritto di usufrutto?
Competono all'usufruttuario le spese
e gli oneri di custodia, e le spese per
l'amministrazione e la manutenzione ordinaria. Sono a
suo carico anche le eventuali riparazioni straordinarie
che siano conseguenti ad inadempimenti relativi agli
obblighi della ordinaria manutenzione della cosa (art.
1004c.c.). Le riparazione straordinarie che non siano
conseguenti ad inadempimento dell'usufruttuario,
competono interamente al proprietario (art. 1005 c.c.).
Inoltre l'usufruttuario è tenuto a
pagare le imposte egli alti pesi che gravano sul reddito
(art. 1008), mentre le imposte che gravano sulla
proprietà devono essere pagate dal nudo proprietario .
Al
termine del diritto di usufrutto che obblighi avrò nei
confronti del proprietario?
L'usufruttuario al momento
dell'estinzione del suo diritto deve restituire le cose
che formavano oggetto del diritto di usufrutto al
proprietario. Le cose devono essere restituite nello
stato in cui si trovavano al momento della ricezione,
salvo il naturale deterioramento derivante dall'uso
diligente. Per uso diligente viene richiamato dal codice
civile il concetto di diligenza del buon padre di
famiglia (art. 1001 comma 2° c.c) e deve intendersi la
diligenza dell'uomo medioSe il diritto di usufrutto
interessava una universalità di cose, l'usufruttuario al
termine del suo diritto dovrà reintegrare le singole
cose perite.
In che
cosa si differenziano i diritti reali di usufrutto, uso
e abitazione?
Il diritto reale di uso differisce
dal diritto reale di usufrutto in relazione alla
limitazione della facoltà di godimento della cosa,
infatti mentre nell'usufrutto è illimitata salvo il
rispetto della destinazione economica della cosa, nel
diritto d'uso è limitata, infatti, l'usuario può
servirsi della cosa limitatamente a quanto occorre ai
suoi bisogni e quelli della sua famiglia, mentre al
proprietario spetta il godimento di ciò che eccede tale
misura (art. 1021 c.c.).
Il diritto di abitazione è ancora più
limitato e consiste nel diritto di abitare una casa
limitatamente ai bisogni propri e quelli della famiglia
(art. 1022 c.c.)
Entrambi i diritti reali (uso e abitazione) non possono
essere oggetto di cessione e non possono essere concessi
in locazione (art.1024 c.c.).
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