Rischia una condanna per omicidio
colposo il medico sportivo che rilascia, senza gli
accertamenti adeguati, il certificato di idoneità
sportiva agonistica. Nel caso al vaglio della Corte al
minore, deceduto a seguito di un malore durante una
partita di calcio, già all'età di 5 anni era stata
diagnosticata una tachicardia parossistica (l'esame
cardiologico, svolto nell'occasione, aveva evidenziato
una "deviazione assiale sx") che era stata poi
adeguatamente segnalata al medico sportivo durante gli
accertamenti di routine.
Da ciò la constatazione da parte
dei giudici di merito, successivamente confermata in
Cassazione, dell'esistenza del nesso causale tra
l'omissione degli opportuni controlli da parte del
medico e il successivo decesso del ragazzo a seguito di
uno sforzo compiuto in una partita e dunque
dell'evidente responsabilità dell'imputato in ordine al
decesso del minore.
A parere della suprema corte il
medico sportivo, di fronte all'evidenza dei segnali
poc'anzi descritti, non solo non avrebbe dovuto
rilasciare il certificato senza un approfondimento
diagnostico ma, al contrario, avrebbe dovuto disporre
l'esecuzione di un ecocardiogramma che avrebbe
certamente evidenziato l'esistenza della patologia di
cui è stata ritenuta l'efficienza causale nel
verificarsi del decesso.
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