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Violenza in famiglia: prescrizione a decorrere dall'ultima azione rilevante- di cassazione   sentenza 39228.11-Commento-Guida diritto.it

 

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Nel reato di maltrattamenti in famiglia la prescrizione decorre dalla data dell'ultima azione penalmente rilevante. La Corte di cassazione con la sentenza 39228 chiarisce il meccanismo dei termini per il reato di violenza in familglia che, come ogni reato abituale, deve essere considerato "reato di durata". Con la stessa decisione gli ermellini affermano che rientra nel reato di maltrattamenti costringere il proprio coniuge a rapporti sadomaso. Losottolinea la Cassazione nel confermare la condanna inflitta dalla Corte d'Appello capitolina nei confronti di un marito romano denunciato dalla moglie sentitasi costretta a subire questo tipo di giochi sessuali.

   Nel ricorso in Cassazione l'uomo, di 58 anni, aveva sostenuto che non si poteva parlare di «sopraffazione» proprio perchè «il peculiare rapporto tra i coniugi descritto come sadomasochista» richiedeva «molteplici inversioni di ruolo» e per questo era «incompatibile con continue e sistematiche vessazioni unilaterali». Secondo il marito, poi, si era trattato di una ritorsione della moglie con la quale si era separato. Non così per la Cassazione che ha invece confermato la condanna per maltrattamenti. Secondo la sesta sezione penale, infatti, i giudici di merito avevano correttamente ricostruito la vicenda dimostrando - è scritto nella sentenza numero 39228 - non solo l'attendibilità della donna ma anche che la peculiarità di quel rapporto «non era incompatibile con le condotte ascritte all'imputato». Inoltre, secondo la Corte, era stato dimostrato come nonostante «il carattere non remissivo della donna» non era riuscita ad evitare «una sua situazione di debolezza e fragilità nei confronti del marito». Infine c'erano prove della «obiettiva violenza» protrattasi nel tempo da parte del marito nei confronti della donna assieme a un «atteggiamento mentale di vero e proprio disprezzo del marito nei confronti della moglie durante tutta la convivenza».

 

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