Home page
Note legali e privacy
Dove siamo
Profilo e attività
Avvocati dello Studio
Contatti
Cassa
di Previdenza e deontologia forense
Notizie di cultura e di utilità varie |
L'assemblea condominiale non può
negare al condomino l'autorizzazione al distacco
dall'impianto di riscaldamento sulla base del rilievo
che l'interruzione del riscaldamento nei locali di
proprietà del primo costringerebbe i vicini a potenziare
i loro radiatori per potere far fronte alla diminuzione
di calore indotto dal distacco. È questo il contenuto
della sentenza n. 11857 depositata il 27 maggio 2011. La
Corte ha infatti precisato che tale distacco risulta
consentito soltanto a patto di escludere squilibri
termici oltre che aggravi di spese: detta situazione,
infatti, si sarebbe ben potuta verificare se il
proprietario avesse chiuso i propri radiatori
dell'impianto centrale esistente. La Corte ha infatti
spiegato che la circostanza che l'appartamento che
chiede il distacco confini sopra, sotto e su tutti i
lati con vani di altri condomini non può essere invocata
dall'assemblea come elemento alla base della negazione
dell'autorizzazione. Secondo la ricostruzione della
vicenda, in seguito al rigetto da parte del Tribunale
della domanda proposta dal condomino che impugnava la
delibera assembleare contenente la negazione
dell'autorizzazione al distacco dall'impianto
centralizzato di riscaldamento, il condomino proponeva
ricorso per cassazione. Dopo la conferma, da parte degli
Ermellini, dell'illogicità della decisione del
tribunale, la causa veniva riassunta davanti alla Corte
di appello di Milano che confermava però la
illegittimità del distacco e quindi la decisione presa
dal Tribunale. Su ricorso proposto dal condomino, la
Corte ha però accolto la domanda del proprietario
dell'appartamento che chiedeva il distacco spiegando che
"Se si dovesse aderire alle conclusioni della sentenza
impugnata, quel distacco dall'impianto i riscaldamento
centralizzato che questa S.C. ammette in linea di
principio sarebbe sempre da escludere in concreto, in
quanto nell'ambito di un condominio ogni unità
immobiliare confina con almeno un'altra unità
immobiliare, per cui il distacco dall'impianto
centralizzato da aprte di uno dei condomini
provocherebbe sempre quel tipo di squilibrio termico al
quale ha fatto riferimento la sentenza impugnata e che
comunque era stato implicitamente considerato
irrilevante da parte di questa S.C. nella propria
precedente sentenza, anche in considerazione che la
stessa situazione senza che il condominio potesse
lamentarsi per lo squilibrio termico conseguente, si
sarebbe potuta verificare ove il (condomino) avesse
chiuso i propri radiatori".
- Autore: Luisa Foti) |
|
|
Legislazione e normativa nazionale
Dottrina e sentenze
Consiglio Ordine Roma: informazioni
Rassegna stampa
del giorno
Articoli, comunicati e notizie
Interventi, pareri e commenti degli Avvocati
Formulario di atti e modulistica
Informazioni di contenuto legale
Utilità per attività legale
Links
a siti avvocatura e siti giuridici
|