La tutela aquiliana può essere accordata al nudo
proprietario (cfr., amplius, "Usufrutto,
uso e abitazione", Cedam, Padova 2010), contro i
gravi abusi dell'usufruttuario,
eventualmente in via cumulativa rispetto alla tutela
apprestata dall'art. 1015 del codice civile:
“nell'ipotesi di abusi dell'usufruttuario d'un immobile,
tradottisi in grave deterioramento della cosa, in linea
di principio il rimedio concernente la decadenza dal
diritto d'usufrutto, ai sensi dell'art. 1015 comma 1
c.c., è cumulabile con quello concernente il
risarcimento del danno subito dal proprietario, ai sensi
dell'art. 2043 c.c. La tutela aquiliana può, in altri
termini, accordarsi al nudo proprietario, contro i gravi
abusi dell'usufruttuario, eventualmente in via
cumulativa rispetto alla tutela apprestata
dall'art. 1015 c.c.; eventualmente, perché la
contemporanea presenza di due rimedi - ed una acritica
applicazione degli stessi - potrebbe condurre ad un
lucro del nudo proprietario del tutto privo di
giustificazione”.
Pretura Tolmezzo, 24 gennaio 1997 Bertolini c. Cedolini
Giur. merito 1997, 490 Resp. civ. e prev. 1998, 207 nota
LUCHINI
|