Tribunali minori alta
tecnologiaGiustizia: per risparmiare e accelerare i
processi il futuro è nei tribunali tecnologici.
L’OUA presenta la proposta di
riconversione dei tribunali minori.
L’Organismo Unitario
dell’Avvocatura (Oua) alla vigilia dell’incontro di
domani con il ministro di Giustizia, Paola Severino
(alle 16.30), presenta oggi, con documento inviato alla
stampa, una proposta organica sulla geografia
giudiziaria (di seguito). L’Oua conferma la sua
opposizione a una chiusura generalizzata e irrazionale
dei piccoli tribunali e riconferma l’importanza
strategica di questi presidi di sicurezza e giustizia
sul territorio. Allo stesso tempo affronta il nodo della
riconversione tecnologica di questi uffici, puntando
sull’innovazione e sull’estensione del processo
telematico al fine di rendere più efficiente il servizio
per i cittadini, di ridurre i tempi dei processi, ma
anche di tagliare le spese.
Maurizio de Tilla, nell’illustrare
il progetto, non manca ancora una volta di “sottolineare
la necessità di uscire da soluzioni facili a uso e
consumo dei giornali e di affrontare il tema della
geografia giudiziaria in modo complessivo e
approfondito. Il documento dell’Oua è il nostro
ulteriore contributo affinché la giustizia italiana esca
da una crisi senza precedenti e con essa si contribuisca
anche allo sviluppo del nostro Paese”.
Entrando nel merito del progetto il
presidente dell’Oua ricorda che “i cosiddetti piccoli
Tribunali hanno una funzione importante, proprio per la
loro distribuzione sul territorio, non essendo venute
meno le ragioni per le quali furono istituite: dare
servizi ai cittadini” e mette l’accento sull’inutilità
di queste soppressioni risaltando “che il loro
accorpamento con sedi giudiziarie più grandi, invece di
realizzare un’accelerazione del processo e la
conseguente riduzione dei tempi dei giudizi,
determinerebbe solo un intasamento tribunali maggiori”.
De Tilla, quindi, citando il
documento dell’Oua avanza una proposta precisa: “I
Tribunali c.d. minori data la loro dimensione contenuta
possono, con problemi di gran lunga minori rispetto a
quelli dei Tribunali di maggiori dimensioni,
strutturarsi tecnologicamente ed informaticamente in
modo da realizzare compiutamente il processo civile
telematico e sviluppare le attuali applicazioni
nell’ambito del processo penale. Divenendo Tribunali ad
Alta Tecnologia si realizzerebbe il duplice obiettivo di
accelerare i tempi di svolgimento del processo e di
ridurre drasticamente i costi di esercizio.
L’applicazione piena della tecnologia informatica nel
Processo Civile Telematico (PCT), secondo l’attuale
normativa, e l’attuazione degli applicativi nel campo
penale comporta, infatti, una riduzione del personale
esistente prudentemente valutata del 30-40%. Personale
che potrebbe essere assegnato alle sedi Giudiziarie di
più ampie dimensioni con conseguente potenziamento di
tali ultime strutture che potrebbero essere aiutate a
migliorarne il funzionamento.
La realizzazione del progetto
sarebbe a costo zero per il Ministero e consentirebbe di
raggiungere il duplice obiettivo di una forte
accelerazione del processo civile e di poter utilizzare
il personale proveniente dalle sedi in questione per
essere adibito ad altri tribunali carenti di personale”.
PROGETTO TRIBUNALI MINORI AD ALTA
TECNOLOGIA
Come è noto rientra nei programmi
di questo Governo ed, in particolare, del Ministro della
Giustizia quello di sopprimere una serie di Tribunali
così detti “minori” per “razionalizzare” la geografia
giudiziaria, migliorare l’efficienza della giustizia e
ridurne i costi.
L’OUA ritiene che queste sedi
Giudiziarie hanno una funzione importante nella
distribuzione della geografia giudiziaria nel territorio
nazionale e la loro presenza rappresenta un rilevante
“valore” per il territorio non essendo venute meno le
ragioni per le quali furono istituite senza contare che
il loro accorpamento con sedi giudiziarie più grandi,
lungi dal realizzare un’accelerazione del processo e la
conseguente riduzione dei tempi del processo stesso,
determinerebbe solo un intasamento delle sedi
giudiziarie di maggiori dimensioni, mentre mantenere
l’attuale geografia assicurerebbe un effetto deflattivo
per le sedi giudiziarie di maggiori dimensioni già
inflazionate.
I Tribunali c.d. “minori” possono
continuare ad esistere assolvendo ad un ruolo ed una
funzione di fondamentale importanza per l’intero sistema
giudiziario del Paese. Data la loro dimensione contenuta
possono, con problemi di gran lunga minori rispetto a
quelli dei Tribunali di maggiori dimensioni,
strutturarsi tecnologicamente ed informaticamente in
modo da realizzare compiutamente il processo civile
telematico e sviluppare le attuali applicazioni
nell’ambito del processo penale.
Divenendo “Tribunali ad Alta
Tecnologia” si realizzerebbe il duplice obiettivo di
accelerare i tempi di svolgimento del processo e di
ridurre drasticamente i costi di esercizio.
L’applicazione piena della tecnologia informatica nel
Processo Civile Telematico (PCT), secondo l’attuale
normativa, e l’attuazione degli applicativi nel campo
penale comporta, infatti, una riduzione del personale
esistente prudentemente valutata del 30-40% . Personale
che potrebbe essere assegnato alle sedi Giudiziarie di
più ampie dimensioni con conseguente potenziamento di
tali ultime strutture che potrebbero essere aiutate a
migliorarne il funzionamento.
La realizzazione del progetto, per
quanto si dirà, sarebbe a costo zero per il Ministero
che raggiungere il duplice obiettivo di una forte
accelerazione del processo civile in quelle sedi e nella
possibilità di utilizzare personale proveniente dalle
sedi in questione per essere adibito ad altre sedi
carenti di personale.
Per far diventare questi Tribunali
ad alta tecnologia, non c’è bisogno di nessun
provvedimento di carattere legislativo o regolamentare;
è sufficiente, infatti, dare piena attuazione
all’attuale normativa in tema di PCT a cominciare dalle
notificazioni per finire alla sentenza passando dal
deposito degli atti e documenti, al rilascio delle copie
al pagamento telematico dell’”unico” e dei diritti di
Cancelleria.
L’unica attività da svolgere di
persona sarebbe quella dell’udienza cui si andrebbe non
portando alcun fascicolo cartaceo ma utilizzando, da
parte del Giudice, (dotato di apposito P.C.) il
fascicolo informatico.
Ai fascicoli informatici che si
formerebbero avrebbero accesso gli avvocati per i
giudizi in cui sono direttamente interessati e ciò
utilizzando la firma digitale di cui devono dotarsi,
mentre magistrati e personale di cancelleria avrebbe
accesso libero a tutti i fascicoli. Analogamente
avrebbero accesso i C.T.U. per i giudizi cui sono
interessati.
Analogamente si può procedere per i
decreti ingiuntivi (procedura già seguita in diverse
sedi giudiziarie) per le esecuzioni sia mobiliari che
immobiliari secondo le regole tecniche già emanate.
Per quanto riguarda il processo
civile in senso ampio, tutte le attività possono essere
svolte telepaticamente senza necessità di persone
estranee presenti negli Uffici Giudiziari.
A partire da una data determinata,
quindi, tutte le attività dovrebbero essere svolte
telepaticamente e non esisterebbero più fascicoli
cartacei.
I fascicoli informatici, poi,
verrebbero conservati nei server del CISIA competente
territorialmente ovvero, in caso di indisponibilità del
CISIA, conservati in hosting presso le aziende
qualificate che svolgono tale attività.
I giudizi in corso proseguirebbero
con fascicoli cartacei fino all’esaurimento.
Si potrebbe ipotizzare un doppio
binario di svolgimento delle udienze; uno per i nuovi
giudizi i cui fascicoli sono esclusivamente informatici
, ed un altro per i vecchi giudizi ad esaurimento.
Ma si può realizzare da subito
l’informatizzazione dell’intera attività in campo
civile. Per realizzare tale obiettivo si può procedere a
scannerizzare (vi sono aziende specializzate che
svolgono tale attività) tutti i fascicoli esistenti
nelle Cancellerie e ciò in tempi sufficientemente brevi
(è noto che per tale attività le aziende specializzate
utilizzano scanner da 2000 fogli l’ora) in modo che, a
partire da una data da fissare, esisterebbero solo ed
esclusivamente fascicoli informatici.
I fascicoli cartacei verrebbero
custoditi negli archivi del Tribunale.
La realizzazione dell’intera
informatizzazione può avvenire in un tempo massimo di un
anno tenuto conto di tutta l’attività di addestramento
del personale giudiziario a cominciare dai Magistrati,
attività per la quale vanno effettuati appositi corsi da
parte dell’azienda che verrà individuata per la
realizzazione del progetto; azienda, ovviamente, diversa
da quella che dovrebbe procedere con la scannerizzazione
dei fascicoli esistenti.
Processo penale
Anche per il penale
l’informatizzazione si è avviata in maniera concreta,
attualmente sono operative alcune funzioni e cioè la
richiesta di notizie di reato ed il rilascio di copia
del fascicolo (art.415 bis c.p.p.) ma altre funzioni
sono in fase di concreta realizzazione .
Se avviato il processo di
realizzazione dei Tribunali ad Alta Tecnologia, le nuove
funzioni possono essere avviate e sperimentate.
Costi e finanziamenti
I costi relativi alla realizzazione
del progetto sono certamente contenuti in quanto molte
sedi giudiziarie dispongono di strumenti tecnologici e,
comunque, gli stessi sono di modesta entità tenuto conto
anche dei costi per la formazione e l’addestramento del
personale (è evidente che gli Avvocati dovranno
provvedere a loro cura e spese a tale incombente).
L’unico costo significativo è quello della
scannerizzazione dei fascicoli cartacei, ma lo stesso
dipende dal numero dei fascicoli.
Per quanto riguarda i costi è
chiaro che nessuna somma verrebbe richiesta al
Ministero.
In tema di finanziamenti gli stessi
possono erogati in primis dalle Regioni che possono
attingere agli appositi fondi messi a disposizione e/o
erogati dalla Comunità Europea per l’informatizzazione e
lo sviluppo tecnologico degli Uffici Pubblici,
finanziamenti, poi, possono essere erogati dagli Enti
Territoriali e dalle realtà economiche locali
interessate a mantenere la sede giudiziaria.
Fonte: Organismo unitario
dell’avvocatura 12.01.2012 |