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Limiti al prinicipio generale della riducibilità delle disposizioni lesive della legittima-WikiJus.it

 

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Autore: Daniele Minussi

 

Nella sua formulazione originaria la normativa che prevede la protezione dei diritti dei riservatari era assoluta. Il rigore della stessa si declina in due distinte accezioni. Essa infatti implica da un lato un limite alla volontà dell'ereditando. Lo stesso non può liberamente disporre di (tutto) il suo patrimonio quando vengano alla successione uno o più soggetti tra quelli previsti nelle categorie di riservatari. Precisando meglio, non è che venga meno la libertà di disporre, ma l'esercizio della stessa rinviene un limite nell'eventuale reazione del legittimario leso o pretermesso che avesse ad impugnare, per l'appunto mediante l'azione di riduzione, l'atto che ha determinato il pregiudizio del proprio diritto alla porzione legittima.

D'altro lato la disciplina in parola implica una dimensione limitativa che viene addirittura a incidere sui diritti dei terzi. L'azione di riduzione infatti giunge fino al punto da pregiudicare i diritti acquisiti, ancorchè a titolo oneroso, dai terzi. Si tratti di un mutuo concesso sull'appartamento già oggetto di donazione, venga in esame la posizione di chia ha acquistato un terreno da colui che precedente l'aveva ricevuto a titolo grazioso dal padre, se i diritti di legittima sono stati lesi i diritti rispettivamente della banca mutuante e dell'avente causa dal donatario ben possono essere travolti, anche a distanza di molto tempo rispetto a quando venne posto in essere l'atto di liberalità.

 

L'assoluto rigore di questa conclusione è sembrato di recente eccessivo. Ciò soprattutto in riferimento alle difficoltà di circolazione dei diritti già acquisiti in forza di atti che, come s'è detto, ben potrebbero essere contestati anche in esito al decorso di un notevole lasso temporale.

In considerazione di queste esigenze il legislatore ha cercato di porre in un certo senso rimedio mettendo a punto istituti che ben possono essere considerati tanto complicati ed astrusi, quanto concretamente inefficienti. Il tutto senza che sia stato tentato un intervento dotato di una qualche organicità.

Vengono in esame al riguardo gli istituti dell'opposizione alla donazione e, soprattutto, in vista degli scopi concreti che ci si è posti, la rinunzia all'opposizione nonchè la disciplina dei patti di famiglia.

 

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