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La modernizzazione della pubblica amministrazione è una questione cruciale per l'Italia, non solo perché ce lo chiede l'Unione Europea, ma perché servizi pubblici efficienti e di qualità sono un'importante risorsa per cittadini e imprese. Il miglioramento dei servizi pubblici arriverà attraverso il lavoro sul campo, la capacità di gestire le organizzazioni pubbliche e l'abilità di diffondere le innovazioni. Per farlo non servono nuove leggi. Ma si deve passare da una prospettiva autoreferenziale a una rivolta all'esterno, che parta dalle esigenze degli utenti.

 

Il nuovo governo è appena stato costituito. Tra i suoi molti compiti, assolutamente prioritario e non banale, rientra il miglioramento dei servizi pubblici. La modernizzazione della pubblica amministrazione è una questione cruciale, non solo perché ce lo chiede l’Unione Europea, ma anche perché servizi pubblici efficienti e di qualità possono costituire un’importante risorsa per cittadini e imprese.

 

CAMBIARE LA RETORICA

 

La partita sulla Pa sarà sicuramente difficile, non solo a causa della situazione alquanto problematica in cui versa il settore pubblico, ma anche a causa della sequenza di errori, insuccessi e riforme in buona parte mancate degli ultimi vent’anni. Inoltre, la Pa corre il rischio di finire ingessata: con il blocco del turnover per i prossimi tre anni e la necessità di ridurre la spesa, il rischio è che inefficienza e inefficacia persistenti e l’invecchiamento del personale portino al collasso un settore già in declino.

In un momento di crisi e di budget sempre più risicati, che cosa si può fare?

Uno degli errori principali del ministro uscente è stato quello di aver fondato la sua riforma sull’attacco ai dipendenti pubblici, additati come scansafatiche e buoni a nulla. In nessuna organizzazione, pubblica o privata, si sono mai visti miglioramenti sostanziali e nel lungo termine, attraverso la denigrazione della risorsa principale di cui si dispone. Speriamo che il nuovo Governo punti su innovazione, sperimentazione e valorizzazione di conoscenze (non solo sviluppate all’interno della Pa italiana).

 

Il miglioramento dei servizi pubblici arriverà attraverso il lavoro sul campo, la capacità di gestire (e non solo di amministrare) le organizzazioni pubbliche e l’abilità di diffondere le innovazioni. Per fare questo non servono nuove leggi. Quelle introdotte negli ultimi anni sono già tante, troppe, e hanno creato grande confusione e dispersione di risorse.

 

CELEBRARE I SUCCESSI

 

La Pa è una galassia di organizzazioni non solo molto diverse (dai ministeri con decine di migliaia di dipendenti, ai comuni minuscoli), ma anche capaci di ottenere risultati profondamente differenti. (1) La diffusione di buone pratiche e analisi comparative, basate su gruppi (cluster) sufficientemente omogenei, potrebbero contribuire a maggiore trasparenza, riduzione delle profonde distorsioni esistenti e miglioramento dei servizi. Questo però dovrà essere un lavoro attento sul campo; molte analisi documentali sono già state fatte e sono servite a poco.

Sebbene l’erba del vicino non sia sempre la più verde, la sindrome del “non inventato qui” si sbandiera più spesso per giustificare incapacità che per riflettere effettive differenze. D’altronde, la Pa italiana è caratterizzata da bassissima efficacia e in progressivo deterioramento (figura 1) e da livelli di efficienza assolutamente inaccettabili (figura 2). (2) Inoltre, l’Italia è ultima tra i paesi Ocse per quanto riguarda la fiducia dei cittadini nel settore pubblico e la stima verso i dipendenti pubblici. (3)

Possiamo davvero continuare a difendere la nostra unicità e a bollare le pratiche gestionali sviluppate nei paesi del Nord Europa, in testa per efficacia, e nei paesi anglo-sassoni, in testa per efficienza, come irrilevanti per il nostro contesto?

 

 

Figura 1: Governance effectiveness scores (World Bank Governance indicators – Kaufmann et al., 2009, in Pollitt, C. e Bouckaert. G. (2011), p. 128)

 

 

Figura 2: Government efficiency (IMD’s competitiveness yearbook – Van de Walle, 2006, in (Pollitt, C. e Bouckaert. G. (2011), p. 141).

 

In molte realtà, sia a livello nazionale che locale, i margini di miglioramento sono incredibilmente ampi: l’introduzione di progetti di miglioramento continuo possono costare relativamente poco e generare benefici considerevoli anche nel breve termine, come dimostrato da successi conseguiti all’estero. (4)

 

PARTIRE DAGLI UTENTI

 

La Pa deve passare da una prospettiva autoreferenziale a una rivolta all’esterno. Capire e soddisfare priorità e necessità di cittadini e imprese si traduce in servizi più efficaci, che richiedono tempi ridotti e un numero inferiore di passaggi burocratici. Inoltre, è importante ricordare che la gran parte della domanda di servizi pubblici consiste in richieste derivate dall’incapacità di soddisfare una domanda iniziale. (5)

Partire dagli utenti rende le organizzazioni non solo più efficaci, ma anche più efficienti.

Nonostante la situazione in cui versa la Pa sia drammatica, le resistenze al cambiamento saranno fortissime: le rendite di posizione sono molte e l’insuccesso di riforme passate sarà utilizzato come scusa per ostacolare ogni cambiamento. I fatti e non la retorica, il lavoro sul territorio e non le norme, aiuteranno il nuovo governo in questa sfida.

 

 

(1) Si veda ad esempio: http://www.corriere.it/politica/11_novembre_15/rizzo_stella_stile-ombardo-risparmio-785-milioni_d5365b0a-0f56-11e1-a19b-d568c0d63dd6.shtml

 

(2) Nel commentare questi dati, gli studiosi di pubblica amministrazione Christopher Pollitt e Geert Bouckaert  commentano: “sembra che la maggior parte dei punteggi sia diminuita tra il 1996 e il 2008 – cioè che l’efficacia del governo stia peggiorando. Poi c’è l’ovvio “caso strano” – l’Italia, che ha punteggi drammaticamente più bassi di tutti gli altri paesi”. Vedi Pollitt, C. e Bouckaert. G. (2011), Public management reform: A comparative analysis - New Public Management, Governance, and the Neo-Weberian State, 3rd ed., OUP Oxford. p. 128).

 

(3) Vedi Pollitt, C. e Bouckaert. G. (2011).

 

(4) Si veda ad esempio:http://www.institute.nhs.uk/quality_and_value/rie/rapid_improvement_events_%e2%80%93_benefits.html , http://www.dwp.gov.uk/docs/delivering-more-for-less-22mar10.pdf e http://www.thetimes100.co.uk/case-study--continuous-improvement-kaizen--56-338-2.php

 

 

 

(5) http://www.leanuk.org/downloads/dan/eliminating_failure_demand.pdf

 

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