In un periodo come questo in cui si parla di internet
come diritto fondamentale della persona che necessita di
tutela costituzionale e della diffusione della
tecnologia wi-fi accessibile a tutti, è stranamente
passata sotto silenzio una notizia molto importante: dal
22 aprile 2011 il wi-fi libero è legge in Piemonte.
La Regione, infatti, sfruttando la potestà legislativa
in materia di “ordinamento della comunicazione”,
garantita dall’art. 117 della Costituzione, ha deciso di
sottoporre all’iter di approvazione il testo di una
proposta di legge, la n. 110/2011, con lo scopo, si
legge nella relazione, di “consentire al maggior numero
possibile di cittadini di utilizzare internet, anche
attraverso la diffusione delle interconnessioni
digitali, e la loro connessione gratuita”.
Nel corso della seduta del 13 aprile scorso, la VI
Commissione permanente ha licenziato all’unanimità il
testo della proposta di legge, approvata poi dal
Consiglio Regionale e divenuta legge 22 aprile 2011
numero 5 denominata “Interventi a sostegno della
realizzazione di servizi di accesso Wi-Fi gratuiti e
aperti”, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della
Regione n. 17 del 28 aprile 2011.
Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede la normativa.
Composta di soli 4 articoli, la legge n. 5/2011 risulta
essere estremamente semplice e lineare, anche se
necessità di un atto successivo, il regolamento di
attuazione, per acquisire concretezza.
L’art. 1 espone la finalità della normativa che, come
facilmente intuibile, è quella di promuovere l’accesso
all’informazione tramite la rete internet così da
superare le discriminazioni sul piano sociale, economico
e culturale. Il ruolo della Regione Piemonte, esposto
all’art. 2, è quello di erogare contributi o voucher,
prevedere un accesso wi-fi gratuito e aperto nella
propria sede e, infine, adoperarsi per promuovere la
conoscenza e l’utilizzo degli accessi wi-fi gratuiti che
verranno realizzati. L’art. 3, inoltre, prevede
l’emissione di un regolamento di attuazione entro 60
giorni dall’entrata in vigore della legge, così da
stabilire, anche grazie al parere di esperti, le
concrete modalità di realizzazione degli accessi
internet.
Sicuramente importantissimo è l’art. 4 il quale,
annunciando per l’attuazione della legge una spesa di
850.000,00 euro nell’esercizio finanziario del 2011 e un
pari stanziamento per ciascuno dei prossimi due anni,
suggella la serietà dell’iniziativa, primo esemplare sul
territorio nazionale.
L’emanazione di questa legge di certo non modifica
istantaneamente la situazione di preoccupante
arretratezza in cui si trova l’Italia rispetto ad altre
nazioni, ma è sicuramente un primo importantissimo passo
degno di nota verso il cambiamento. |