Avv. Paolo Nesta


Palazzo Giustizia  Roma


Palazzo Giustizia Milano

Sede di Roma: C.so Vittorio Emanuele II,  252   00186 – Roma
Tel. (+39) 06.6864694 – 06.6833101 Fax (+39) 06.6838993
Sede di Milano:  Via Pattari,  6   20122 - Milano 
Tel. (+39) 02.36556452 – 02.36556453  Fax (+ 39) 02.36556454 

 

 Carta d´identità per i neonati. Il decreto Sviluppo elimina il limite d´età-Adiantum.it

 

Home page

Note legali e privacy

Dove siamo

Profilo e attività

Avvocati dello Studio

Contatti

Cassa di Previdenza e deontologia forense

Notizie di cultura e di utilità varie

 

 

Carta di identità senza limite di età

 

 

L'entrata in vigore della norma è passata sotto silenzio per via della concomitanza con le elezioni amministrative ma da sabato scorso anche i neonati potranno avere la carta d'identità. Con tanto di fotografia. È stato pubblicato il 13 maggio il decreto legge sullo Sviluppo che contiene l'eliminazione del limite di età per il rilascio del documento d'identità. Della questione si parlava già da tempo ma nessuno si aspettava un'entrata in vigore così repentina.

 

UNA NOVITÀ che ha trovato «impreparati la maggior parte dei Comuni italiani visto che ad oggi non so quanti enti locali sappiano della norma. Credo non se ne sia accorto nessuno» precisa Romano Minardi, esperto dell'Anusca, associazione nazionale ufficiali di stato civile e d'anagrafe.

 

L' introduzione della modifica sul sistema di rilascio è stata il «fuori programma» del X° convegno regionale della Lombardia dell'Anusca svoltosi ieri al centro pastorale Paolo VI. In scaletta non c'era traccia dell'argomento ma è stato inserito in apertura di lavori per via delle importanti ricadute che avrà sul lavoro quotidiano degli ufficiali di stato civile e d'anagrafe. Nessuna garanzia, poi, che la norma rimanga così com'è. «Il decreto legge deve essere covertito in legge entro 60 giorni e - sottolinea Minardi -  potrebbero esserci ulteriori modifiche».

 

Sul piano pratico, la validità del documento è di 3 anni per i minori dagli 0 ai 3 anni per poi dilatarsi a 5 anni per chi ha dai 3 ai 18 anni. La carta d'identità per i neonati (o per i minori di 15 anni) non è obbligatoria ma subordinata a esigenze del vivere quotidiano, prima fra tutte quella dell'espatrio. «E qui, a mio avviso c'è il grosso problema» avanza l'esperto Anusca. Il decreto entrato in vigore la scorsa settimana (che va a modificare l'articolo 3 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) prevede che i minori di 14 anni in procinto di andare all'estero siano accompagnati da un genitore o da chi ne fa le veci. Da qui nasce un problema. Secondo l'Anusca, ciò non tutela al massimo il minore. «Sulla carta d'identità del minore, a differenza del passaporto che ha molte pagine, non compare il nome dei genitori. Questo - continua Minardi - potrebbe comportare una minore tutela nel campo della compravendita o della sottrazione di minore. Come faccio, infatti, ad essere sicuro che la persona che accompagna il ragazzo in frontiera sia davvero il genitore. In questa caso il passaporto elettronico è più sicuro».

 

E il lasciapassare che fine fa? Fino a quando l'Italia non recede dalla sottoscrizione della convenzione internazionale di Parigi del 1957, il lasciapassare resta come una delle modalità di espatrio dei minori. «Immagino che andrà in disuso» afferma Minardi.

 

LA PLATEA degli addetti ai lavori ha poi discusso di «questioni tecniche» come, per esempio, l'inserimento o meno sul documento d'identità della professione (la dicitura rimane anche nella carta destinata al neonato) o della firma (non necessaria sotto i 14 anni d'età). Cose che sembrano di minore importanza o di facile soluzione ma che sono ostacoli da superare per chi ha a che fare con la macchina della burocrazia statale. Detto questo, ora la palla passa in mano agli uffici anagrafici comunali che non potranno fare altro che aggiornarsi. «Fino a quando - precisa l'esperto Anusca - i sistemi informatici dei comuni non saranno adattati per far fronte all'introduzione delle nuove regole, gli ufficiali non potranno provvedere a rilasciare le carte d'identità». E sulla formazione è tornato anche il vicepresidente nazionale dell'Anusca, Edoardo Bassi. «Molti dirigenti pensano che il lavoro dei servizi demografici sia standardizzato e per questo tagliano i fondi destinati all'aggiornamento». Una professione che invece, fa del cambiamento della società, il suo pane quotidiano. «Non c'è niente di più sbagliato, spero tanto - conclude - che i vertici competenti lo recepiscano».

 

 

 

Silvia Ghilardi

 

Legislazione e normativa nazionale

Dottrina e sentenze

Consiglio Ordine Roma: informazioni

Rassegna stampa del giorno

Articoli, comunicati e notizie

Interventi, pareri e commenti degli Avvocati

Formulario di atti e modulistica

Informazioni di contenuto legale

Utilità per attività legale

Links a siti avvocatura e siti giuridici