Sono
passati esattamente dieci anni da quando Silvio
Berlusconi, in piena campagna elettorale, firmò nel
salotto televisivo di "Porta a porta" il "contratto con
gli italiani". Erano cinque promesse, delle quali almeno
quattro da mantenere nell'arco di cinque anni. Ora, di
anni ne sono passati il doppio. E sempre con Berlusconi
a capo del governo, se si eccettuano i due anni scarsi
dell'esecutivo Prodi. Vediamo punto per punto se gli
impegni presi con gli italiani sono stati mantenuti.
Sono
passati esattamente dieci anni da quando Silvio
Berlusconi, in piena campagna elettorale, firmò nel
salotto televisivo di “Porta a porta” il “contratto
con gli italiani”.
Cinque promesse,
delle quali “almeno quattro” da mantenere nell’arco di
cinque anni. Di anni ne sono passati il doppio e Silvio
Berlusconi ha governato per tutto questo tempo ad
eccezione dei due anni scarsi dell’esecutivo guidato da
Romano Prodi. Che ne è stato di quel “contratto” che
voleva rappresentare un impegno vincolante preso con
tutti gli italiani?
Vediamolo punto per punto.
RIFORMA FISCALE
La promessa: Abbattimento della pressione fiscale:
● con
l'esenzione totale dei redditi fino a 22 milioni di lire
annui;
● con
la riduzione al 23 per cento per i redditi fino a 200
milioni di lire annui;
● con
la riduzione al 33 per cento per i redditi sopra i 200
milioni di lire annui;
● con
l'abolizione della tassa di successione e della tassa
sulle donazioni.
Nella tabella, il confronto tra le promesse e l’attuale
struttura delle aliquote
Contratto Berlusconi |
Situazione attuale |
Redditi |
Aliquote |
Redditi |
Aliquote |
Fino a 22milioni di lire (11.362 euro circa) |
Esenzione |
Fino a 4.800 euro per lavoratore autonomo.
Fino a 8.000 euro (su 12
mesi di lavoro) per lavoratore dipendente |
Esenzione |
Fino a 200milioni di lire (103.291 euro circa) |
23% |
Fino a 15.000 |
23% |
Da 15.000 a 28.000 |
27% |
Da 28.000 a 55.000 |
38% |
Da 55.000 a 75.000 |
41% |
Oltre 200milioni di lire (103.291euro circa) |
33% |
Oltre 75.000 |
43% |
Le tasse sulle successioni e sulle donazioni sono state
abolite nel 2001. Successivamente il governo Prodi ha
reintrodotto l’imposta, ma solo per grandi patrimoni (tassa
di successione).
LAVORO
La promessa: Dimezzamento dell'attuale tasso di
disoccupazione, con la creazione di almeno 1 milione e
mezzo di posti di lavoro.
L'occupazione
è aumentata di poco più di un milione dal terzo
trimestre del 2001 a marzo 2011 (è passata da 21 milioni
798 mila a 22 milioni 865 mila unità) e quasi
interamente per ragioni demografiche (grazie soprattutto
all’immigrazione: ci sono oggi in Italia quasi 800mila
stranieri occupati in più che nel 2005, primo anno in
cui questo dato è stato reso disponibile dall’Istat). Il
tasso di occupazione (occupati in rapporto alla
popolazione in età lavorativa) è, infatti, passato dal
55,9 al 56,8 per cento.
Anche l’obiettivo del dimezzamento del
tasso di
disoccupazione non è stato raggiunto.
Secondo i dati Istat nell’ultimo trimestre del 2000 il
tasso di disoccupazione era il 9,6 per cento, sarebbe
quindi dovuto scendere al 4,8 per cento per mantenere la
promessa. Cinque anni dopo, nell’ultimo trimestre del
2005 era sceso al 7,5 per cento. Dieci anni dopo,
nell’ultimo trimestre 2010, la disoccupazione è all’8,5
per cento.
PENSIONI
La promessa: Innalzamento delle pensioni minime ad
almeno 1 milione al mese
(cifra espressa nelle vecchie lire, ovvero circa 520
euro).
Nel
2006 si può stimare, con l’indagine dello stesso anno
della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie, che vi
fossero ancora 4,4 milioni di persone con pensione
inferiore ai 550 euro.
Oggi, a dieci anni di distanza dal “contratto con gli
italiani”, la
pensione minima
è pari a
467,43 euro
(905.070,69 lire) a meno di appartenere a un ristretto
gruppo di pensionati che soddisfino requisiti di reddito
(non superiore ai
7.850,31 euro se
singolo e, se coniugato, il
reddito cumulato
con quello del coniuge non deve essere superiore ai
13.275,21
euro) e vecchiaia (a partire dai 70
anni).
CRIMINALITÀ
La promessa: L'introduzione del poliziotto, carabiniere
o vigile di quartiere nelle città col risultato di una
forte riduzione del numero dei reati rispetto agli
attuali 3 milioni
Nel
2001, in base ai conti dell'Istat, il
numero dei reati
non era di 3 milioni, ma di 2.163.826. In totale dal
2001 al 2006 i reati sono aumentati del 28,0 per cento.
Nel 2006 si sono registrati
2.771.490
reati. Nel 2011, 2.629.831 reati, con un incremento del
21,5 per cento rispetto a dieci anni fa.
Anno |
Numero reati |
∆ 2001 |
2009 |
2.629.831 |
+21,54% |
2005 |
2.731.129 |
+26,22% |
2001 |
2.163.826 |
|
Fonte: Istat |
GRANDI OPERE
La promessa: Apertura dei cantieri per almeno il 40 per
cento degli investimenti previsti dal "Piano decennale
per le grandi opere" considerate di emergenza e
comprendente strade, autostrade, metropolitane,
ferrovie, reti idriche e opere idro-geologiche per la
difesa dalle alluvioni.
Verificare il rispetto di questa clausola del contratto
è difficile. Subito dopo le elezioni del 2001 la
maggioranza varò la “Legge
obiettivo” che in parte modificava e
(soprattutto) integrava il “Piano decennale”. Nella
Legge obiettivo erano inizialmente comprese 196 opere
(di cui 126 relative ai trasporti). In seguito l’elenco
fu portato a 348 per complessivi 358 miliardi di spesa
(189 opere di trasporto per 342 miliardi di spesa, il 95
per cento).
Per
le sole opere di trasporto, secondo Legambiente, la
situazione a fine 2010 era la seguente:
opere realizzate
% |
(percentuale di spesa)
% |
cantierate o in gara
% |
(percentuale di spesa)
% |
hanno superato la progettazione definitiva
% |
progettazione preliminare o studio di
fattibilità
% |
21,1 |
8,6 |
11,1 |
9,8 |
16,9 |
50,9 |
Quindi, dopo dieci e non cinque anni, le opere
realizzate, cantierate o in gara (che possono essere
ancora molto lontane dall’essere cantierate) sarebbero
il 32,2 per
cento del totale. Sulla base di queste
fonti, nel 2006, alla scadenza del contratto, il
traguardo del
40 per cento
era perciò assai lontano.
Volendo fare affidamento su dati ufficiali, bisogna
restringere lo sguardo alle sole opere approvate dal
Cipe [link CIPE o fonte tabella] tra il 2002 e il 2010 -
ma che comprendono anche opere estranee al settore dei
trasporti. Facendo le somme si ricava che le opere
realizzate o almeno cantierate rappresentano una spesa
inferiore al
23 per cento del totale approvato. Il
numero, invece, è più elevato perché sono stati
realizzati o cantierati progetti molti piccoli o micro
lotti (come quelli dell’autostrada Salerno-Reggio
Calabria e di altre opere stradali).
|
milioni di euro |
percentuale |
Opere approvate |
130.746,91 |
100,00 |
Opere realizzate o cantierate |
29.770,9 |
22,77 |
|