Il ricevere i soldi dopo aver
eseguito un lavoro è sempre stato difficile e molti, per
abitudine o “perché c’è la crisi” OGGI NON pagano.
Ho sempre detto che se uno è in
difficoltà “bisogna venir incontro”, ma ci sono tanti
casi invece in cui quando hai dato il dito, si son presi
la mano e poi il braccio fino a prenderti … ok, lasciamo
stare.
Bene, io ho la ricetta per farsi
sempre pagare le parcelle: no, non serve assoldare degli
“esseri spiccioli e brutali” con il prossimo, ma vorrei
spiegare una possibile “procedura” da seguire.
Ovviamente io non sono un giurista,
e quindi quanto scriverò è frutto di esperienza empirica
sul campo: son convinto che sono sempre possibili gabole
in mezzo e possibili contromosse… ma come ogni ricetta
di cucina, poi uno ci metta la sua originalità, il
peperoncino, lo zucchero… e si può sempre dire “sale
q.b.”.
I passi sono i seguenti:
1 – offerta precisa e con le
esclusioni esplicite; il prezzo deve esser corretto e in
base a quanto indica il mercato; chi ha un ordine
professionale tenga d’occhio (per quanto possibile) le
tariffe dell’Ordine o dell’Albo (utopia da sempre per
gli ingegneri).
Capitoli tipici dell’offerta sono:
- Attività previste (spiegare bene
cosa si fa e come)
- Modalità di fornitura del
servizio (chi lo fa)
- Corrispettivi (pagamenti, spese
eventuali, …)
- Esclusioni (cosa non si fa)
- Richieste e Vs Responsabile del
progetto (ovviamente se ci danno l’incarico e poi
nessuno si interessa alla questione siamo in difficoltà
a portarlo avanti…)
- Riservatezza, validità
dell’offerta
- Foro competente
- Informativa ai sensi della legge
sulla Privacy (chi si occupa di sicurezza deve spiegare
bene cosa e come tratta eventuali dati sensibili)
- Clausole sull’accettazione
dell’offerta e previsione di firma finale (meglio se in
originale) per conferma d’ordine direttamente
sull’offerta
Morale: una offerta fatta bene è
l’impasto di base.
2 – Attesa dell’ordine o conferma
d’ordine sull’offerta in modo formale (via fax o via
mail, ripeto meglio se autografa). Attenzione a
eventuali clausole negli ordini che si ricevono di
“compreso …” che magari sull’ordine son state emesse dal
cliente in quanto si aspetta delle prestazioni in più…
contrattare anche quelle – in generale sono pochi che
fanno delle modifiche sostanziali all’offerta, ma ci
sono e “all’occhio”.
3 – Inizio del lavoro e reporting
di quanto si sta facendo. Qui ovviamente più complesso è
il lavoro più dettagliati si deve esser. Fare dei
rapportini di lavoro sottoscritti dal cliente è cosa
buona e giusta. Nei rapportini dettagliare chi c’era,
cosa è stato fatto, prossimi appuntamenti, documenti
raccolti e consegnati, eventuali reclami, ecc. Qui i
moduli di un sistema qualità aiutano (noi abbiamo il
famoso M25 – famoso tra i colleghi e collaboratori del
mio studio – dove dentro ci si mette un po’ di tutto)
4 – Consegna dei lavori con lettera
formale sottoscritta dal Cliente per ricevuta e
accettazione. Il lavoro ovviamente deve esser fatto
BENE, ovvero deve esser fatto “quanto previsto”, non 15
pagine per una valutazione del rischio ATEX in uno
stabilimento da 40.000 mq, ok?
5 – Attesa del pagamento… Attesa
del pagamento… Attesa del pagamento… Telefonata del tipo
“Mahhh, tutto aposto? Qualche problema?” … poi si
comprende, si capisce, si attende, si tergiversa, si
fanno i conti a fine mese le spese sono tante e
difficili da affrontare, quindi ci si mette di buon
buzzo … ma poi si attende ancora un attimino… poi però
si perde la pazienza oppure la cosa inizia a diventar
pesante (a fine mese le paghe devon esser fatte, no?)
Ora inizia la parte legale …
sicuramente ci sono vari modi e io non so spiegarli per
bene, ma ho visto far questo (più o meno):
6 – Fax di sollecito con data di
scadenza perentoria
7 – Lettera dell’avvocato con
intimazione al pagamento con altra data precisa
8 – Vidimazione dell parcella da
parte dell’Ordine: l’Ordine (o gli Albi per chi ce li
ha) da un “ok” controllando il lavoro fatto, rispetto ai
$ stabiliti, in modo da garantire difronte a un giudizio
che la cosa era equilibrata (vedi punto 4 per esempio) –
questo è un punto fondamentale: chi ha gli Ordini o gli
Albi li sfrutti… per chi non ce li ha, manca un pezzo
fondamentale: la validazione del prezzo/prestazione (non
saprei che dire a chi non è munito di tali ordini
professionali)
9 – Con questo pacchetto di carte e
la vidimazione si può “andare in Tribunale” a richiedere
quanto dovuto aspettando “la sentenza” (si chiama forse
“ingiunzione di pagamento”?)
10 – Forse arrivano i soldi
(“Forse” nel senso che se non han “fatto opposizione”
nelle varie fasi possibili e previste dal ns ordinamento
civilistico, la cosa si dovrebbe concludere “a buon
fine”)
La ricetta è sicuramente
migliorabile, magari a qualcuno piace più piccante o con
più sale o meno: i passaggi da 1 a 6 spettano a noi
“professionisti” che dobbiamo lavorare in modo chiaro e
far il lavoro per bene (ok ok, chi è senza peccato…), il
resto in mano a un legale esperto e di fiducia. Funziona
al 90% dei casi: non garantisco al 100% in quanto le
casistiche sono molte e la realtà oltrepassa la fantasia
di un ordine di grandezza.
Ah, prendetevi un avvocato in
gamba, il mio lo è (ma non posso far pubblicità in
quanto mi dice che violerebbe il codice deontologico… io
penso di no, ma lui, anzi lei, dice di sì e io non la
cito, ma è brava, credetemi). |