Il “tempo” di Newton è una freccia
unidirezionale che possiede ordine, continuità, durata,
simultaneità, flusso in cui le singole caratteristiche
sebbene di per sé logicamente separabili sono in realtà
integrate, esso è pertanto il risultato del passaggio
dalla semplicità alla complessità quale prodotto
emergente a livelli superiori, permette la successione
degli eventi ed è quindi il prodotto, secondo una
lettura entropica, degli stati successivi di entropia
crescente dei sistemi complessi (Sean M. Carroll), senza
tuttavia che questo porti all’impossibilità del
riemergere dell’ordine dal caos non essendo di natura
uno stato di equilibrio perfetto, ma un flusso ciclico
perturbato nel quale si formano sistemi in equilibrio
con proprie temperature entropiche, ossia con energia in
progressiva degradazione (Rubì).
Nel passaggio degli eventi due
sistemi identici in termini quantistici possono evolvere
diversamente, l’esito risulta pertanto probabilistico,
ed è il tempo quale espressione dell’entropia che rende
possibili le contraddizioni, infatti le probabilità si
sommano rispetto all’istante e non al luogo.
Vi è tuttavia un’ulteriore lettura
del tempo che nasce dalla correlazione tra diversi stati
della materia o sistemi, il tempo ne emerge quale
rapporto tra le parti ed esiste nel rapportare i
sottosistemi nel mondo con l’osservatore (Callender).
Mentre il tempo definisce la
successione dell’insieme degli eventi di un processo in
termini deterministici, lo spazio determina la
correlazione tra i differenti eventi in termini
probabilistici.
Il diritto risulta quindi essere
un’espressione del tempo emergente dalla complessità
sociale di cui si acquisisce la coscienza e la necessità
di una misurazione, questa complessità crea la massa
critica economica per la strutturazione giuridica del
tempo necessaria alla produzione e allo scambio, si crea
la direzione si dà senso operativo allo spazio
economico.
L’informatica, nel velocizzare la
comunicazione velocizza il tempo, simultaneizzandolo
nello spazio, dando continuità, durata, freccia, flusso
identico su tutto il pianeta, se la valuta non è altro
che una forma di quantificazione del tempo atto allo
scambio, dando un unico tempo al mondo si crea di fatto
un’unica valuta che necessita di un’unica formazione al
fine di relazionare economicamente gli eventi.
Nel disequilibrio si hanno nuovi
sistemi ma anche un succedersi di bolle economiche,
espansioni squilibrate nelle quali le regole empiriche
(euristiche) da ognuno di noi memorizzate, portano a
“pregiudizi di conferma” collegati ai “pregiudizi di
disponibilità”, per cui vi è un interloquire tra il
ricordo prevalente delle informazioni più recenti con il
desiderio di sottolineare le informazioni che confermano
il proprio punto di vista, se a questo aggiungiamo il
“comportamento gregario” proprio della specie, le
premesse per comportamenti irrazionali vi sono tutti,
nasce la necessità di una “architettura delle scelte”
che aiuti nel decidere tra varie opzioni (Stix),
Ma nello stesso diritto una buona
parte dell’agire è senz’altro speranza di guadagno per
comportamento gregario ed opportunista, vi è quindi
un’attività giuridica analoga alle bolle economiche, ma
vi è anche un’altra percentuale che non è analoga ma il
frutto delle bolle economiche, ne discende che se una
parte dell’attività segue il ciclo economico, le risorse
devono seguire l’attività giuridica legata al ciclo
economico mentre deve essere scoraggiata la parte
puramente legata a bolle giuridico-economiche.
Dobbiamo considerare che le
fluttuazioni economiche presentano le seguenti
caratteristiche:
Permanenti, con andamento
oscillatorio più o meno accentuato;
Irregolari, essendo
sostanzialmente l’una diversa dall’altra;
Strettamente connesse con la
crescita del sistema economico.
Si ha pertanto la necessità non
solo di programmare, bensì anche di seguire l’evolvere
economico del ciclo trasferendo volta per volta quote di
risorse per macro aree del sistema paese al fine di
seguire il ciclo ma al contempo vi è la necessità di
distinguere dalla speculazione giuridica dove emerge,
scoraggiando con correzioni normative, considerando
tuttavia che questa è fisiologica nel manifestarsi in
qualsiasi rapporto economico quale segnale di carenze
strutturali del sistema.
Bibliografia
J. Barbour, La fine del tempo,
Einaudi 2003;
C. Callender, Il tempo è
un’illusione, in Le Scienze, 57-63, 504, agosto 2010;
Sean M. Carroll, Le origini
cosmiche della freccia del tempo, in Le Scienze, 42-51,
480, agosto 2008;
M. Gallegati – L. M. Stanca, Le
fluttuazioni economiche in Italia, 1861-1995 ovvero, il
camaleonte e il virus dell’influenza, Giappichelli
1998;
J. K. Galbraith, Breve storia
dell’euforia finanziaria, Rizzoli 1991;
J. M. Rubì, La lunga mano della
seconda legge, in Le Scienze, 68-73, 485, gennaio 2009;
G. Stix, La scienza delle bolle
e dei crolli, in Le scienze, 82-89,492, agosto 2009. |