Avv. Paolo Nesta


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LINEE GUIDA PER L'ACCERTAMENTO E LA VALUTAZIONE DEL DANNOPSICHICO-BIOLOGICO"- Dott.ssa costanzo sara

 

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L’elaborazione di linee guida e di quantificazione del danno non patrimoniale deve
essere considerata anche come supporto alle attività professionali degli psicologi e dei
consulenti, correlata alla buona prassi in materia, con l’obiettivo di colmare una
lacuna legata alla difficoltà di fornire una quantificazione anche alle problematiche
psicologico
cliniche insorte in seguito a fatti e avvenimenti illeciti.
Infine, lo scopo è dunque quello di rendere maggiormente obiettiva la valutazione
anche in funzione di chi subisce un trauma e un danno, con le conseguenti
ricadute
giudiziarie.

 

Dott.ssa costanzo sara

Viale della libertà 60 81030 lusciano (CE)

tel.0818148303 cel.3333893331

Iscrizione albo degli psicologi regione campania n. del

 

 

 

incarico conferito dalla sig.ra-----

 

data conferimento incarico---------

scopo della consulenza: accertare:

  1. se il periziando sia affetto da disturbi di rilevanza psicopatologica, diagnosticati secondo gli opportuni criteri di classificazione internazionale. in caso di risposta positiva indicare se e in che modo il fatto in esame possa essere stato causa degli stessi;
  2. se sussitono eventuali postumi temporanei o permanenti ed indicare eventuali indicazioni prognostiche:
  3. se e in che modo il fatto in esame abbia prodotto pregiudizi esistenziali che interessano a) l’assetto psicologico; b) le relaioni familiari ed affettive; c) le seguenti attività realizzatrici riposo, attività lavorative, sociali, svago.

 

 

 

la ctp ha inizio in data …presso lo studio della dott.ssa costanzo sara sito in via goldoni 2 sant’antimo (CE).

 

 

fatto

 

 

 

 

 

 

esame della documentazione

 

anamnesi

all’acquisizione di elementi della storia personale e della eventuale patologia così come vengono riferiti dallo stesso soggetto.

L’anamnesi può essere, in questa fase o in fasi successive, integrata da notizie ricavate direttamente o indirettamente da soggetti terzi, come ad esempio familiari, certificati medici presentati e cartelle cliniche, con l’accortezza di specificare se quanto verrà riportato nell’elaborato costituisce un aspetto “riferito” dal soggetto in esame o

meno.

Si dovrà raccogliere quindi: un’anamnesi superficiale comprendente.

  1. i dati generali del soggetto;
  2. una familiare remota relativa la stessa composizione del nucleo di origine;
  3. notizie riguardanti lo sviluppo psicofisico; eventuali pregressi, cui seguiranno informazioni circa il percorso scolastico e lavorativo attraverso l’approfondimento della motivazione ad intraprendere determinati studi;
  4. eventuali successi o insuccessi scolastici e legati al mondo del lavoro;
  5. un’anamnesi familiare attuale ed, eventualmente, una psicopatologica da porre in relazione a possibili vicende di vita ad essa connesse o riferite come tali.

 

 

metodologia seguita

la ctp e’ stata effettuata attraverso n. 3 colloqui clinici della durata di 1.30 ciascuno.

Si potrà dividere il colloquio in libero e tematico.

Parlando del colloquio libero si fa riferimento alla creazione di uno spazio all’interno del quale si

incoraggia l’ampia libertà di espressione del soggetto. Attraverso inviti ad associare liberamente, lo

scopo è sondare i vissuti dello stesso, le diverse funzioni psichiche e la loro maniera di organizzarsi

in forme caratteriali o patologiche. Il colloquio libero, quindi, ha come scopo una valutazione

qualitativa della realtà psichica di un individuo.

(informazioni sulla modalità del soggetto di entrare in relazione con il proprio mondo oggettuale. In

questo caso la competenza e la preparazione dello sperimentatore rivestono una particolare

influenza, proprio perchè chi è nella condizione di misurare qualcosa che ha di fronte, diventa esso stesso parte integrante del processo valutativo.

Al colloquio libero può seguire quello tematico, nel momento in cui l’esperto si trova nella

necessità di verificare eventuali elementi specifici precedentemente emersi dall’anamnesi o nella

fase del colloquio libero. Si procederà in questo caso all’analisi di aspetti specifici attraverso

l’introduzione di domande mirate.

 

premessa

relativamente agli eventi traumatici la ricerca psicologica ha ormai accertato i seguenti elementi.

 

punto a) la risposta dell’individuo dipende da numerosi fattori. tra questi una grande importanza assumono: 1) le condizioni metali della persona al verificarsi dell’evento: 2) la particolare fase del ciclo di vita che la persona attraversava; 3) il significato personale che la persona attribuisce all’evento, 4) la qualità delle relaioni familiari/sociali.

 

punto b)

 

vedi pag. 5-6-

 

 

nel caso specifico vanno in via preliminare evidenziati i seguenti elementi:

a) ciclo di vita. la sig.----si è separata di fatto dal marito nel….la ricerca psicologica attuale si e’ orientata verso una concezione della separazione come “processo” che, lungi dall’esaurirsi in un lasso di tempo determinato, si snoda attraverso varie fasi. in tale processo di transizione l’individuo impiega una’ ingente e specifica quantità di risorse fisiche, emotive, economiche. ciò premesso va evidenziato che al momento dell’incidente  la sig. ra ----si trovava in na fase determinante di tael processo. in particolare ella aveva:  

b) dalla storia personale/familiare della sig.---emerge come la stessa aesse sempre ricoperto in famiglia (in qulla di origine e in quella acuisita) un ruolo di----

 

 

danno da pregiudizio esistenziale

la presente ctp adotta quale criterio di quantificazione del pregiudizio esistenziale quanto elaborato dalle linee guida de’ordine degli psicologi della regione lazio. in questo senso ----i pregiudizi di natura esistenziale valutati hanno riguardato i seguenti ambiti:

a) l’assetto psicologico; La teoria di riferimento che meglio si presta alla valutazione e quantificazione del Danno

Esistenziale in questa area e la teoria dei BIG FIVE. Il termine Big Five è stato usato per la prima

volta da Goldberg7, anche se fu Norman8 a dar inizio ad un lavoro approfondito sui cinque grandi

fattori.

I pregi di questa teoria sono diversi:

􀀂rappresenta una cornice di riferimento condivisa per la descrizione della personalità, tramite la

quale interpretare e catalogare le differenze individuali;

􀀂è una cornice teorica di riferimento condivisa a livello internazionale per la descrizione della

personalità9;

􀀂è stata sottoposta al vaglio di numerose ricerche statistiche e psicometriche in Italia e

all’estero10;

indaga la personalità in termini di normalità e non di patologia;

􀀂la ricerca ha evidenziato che questi fattori sono misurati dalla maggior parte dei test, anche da

quelli non specificamente designati a questo scopo.

Secondo questa teoria, vi sono cinque grandi fattori della personalità, che permettono di

descriverla:

1) Energia (Introversione - Estroversione)

Riguarda la propensione dell’individuo ad essere rivolto più verso la realtà interna o esterna. Un

polo di questo fattore è rappresentato dall’estroversione mentre la polarità opposta è

rappresentata dall’introversione.

2) Amicalità (Gradevolezza –Ostilità)

Concerne la qualità dell’incontro con l’altro che può essere caratterizzato da ostilità o

sollecitudine. Una polarità è costituita da cortesia, altruismo, empatia e cooperatività; mentre il

polo opposto è caratterizzato da ostilità, insensibilità ed indifferenza.

3) Coscienziosità (Direzione e Organizzazione - mancanza di Direzione e Organizzazione)

Riguarda la capacità di autoregolazione e la capacità di portare a compimento i compiti

intrapresi. Questo fattore contiene in una sua polarità caratteristiche che fanno riferimento alla

scrupolosità, alla perseveranza, alla affidabilità ed alla autodisciplina. Nel polo opposto vi sono

le caratteristiche antistanti.

4) Stabilità emotiva (Stabilità emotiva - Nevroticismo)

Concerne caratteristiche connesse alla capacità di moderare la propria emotività e di controllare

le proprie reazioni in particolare in situazioni di fastidio, conflitto e pericolo. Un polo comprende

la capacità di moderare la propria emotività, l'ansia, ossia di controllare le proprie reazioni di

irritazione, malumore e rabbia in situazioni di fastidio, conflitto e pericolo. Il polo opposto

comprende vulnerabilità, fragilità, irritabilità, rabbia, insicurezza.

5) Apertura all’esperienza (Apertura-Chiusura)

Concerne caratteristiche che riflettono l’inclinazione ad essere curiosi e ad acquisire conoscenze;

ossia ad avere un atteggiamento favorevole nei confronti delle novità.

Ciascuno dei cosidetti fattori “Big Five” riassume un dominio di differenze individuali

estremamente ampio, che contiene al proprio interno un ampio numero di caratteristiche di

personalità distinte e maggiormente specifiche. E’ importante precisare che questa teoria, pur

apparendo semplice e intuitiva nei suoi aspetti esplicativi, ha una certa complessità e richiede

competenza e accortezza per essere valutata durante la raccolta anamnestica, il colloquio clinico e la

somministrazione dei test.

 

L., Personalità: eredità e ambiente, Milano, Rizzoli Editore, 1972. Caprara, G.V., Gennaro, A., Psicologia della

personalità, Bologna, Il Mulino, 1993. Caprara, G. V., Luccio, R., Teorie della personalità, Bologna, Il Mulino, 1992.

Caprara, G. V., Cervone, D. (2003) Personalità: Determinanti, Dinamiche, Potenzialità, 1a edizione, Raffaello Cortina

Editore, Milano. Mischel, W. (1968), Personality and Assessment, Wiley, New York. Oldham J.M., Skodol A.E.,

Bender D.S. (2008) “Trattato dei disturbi di personalità” Cortina Raffaello. Carotenuto Aldo, (1991) “Trattato di

psicologia della personalità e delle differenze individuali” Cortina Raffaello.

7 Goldberg, L. R. (1993). The structure of phenotypic personality traits. American Psychologist, 48, 26-34. Goldberg, L.

R. (1981). Language and individual differences: The search for universals in personality lexicons. In Wheeler (Ed.),

Review of Personality and social psychology, Vol. 1, 141-165. Beverly Hills, CA: Sage.

8 Norman, W. T. (1963). Toward an adequate taxonomy of personality attributes: Replicated factor structure in peer

nomination personality ratings. Journal of Abnormal and Social Psychology, 66, 574-583.

9 McGhee, R.M., Ehrler, D.J., & Buckhalt, J. (2007). Five Factor Personality Inventory - Children (FFPI-C). Austin,

TX: Pro-Ed. De Fruyt, F., McCrae, R. R., Szirmák, Z., & Nagy, J. (2004). The Five-Factor personality inventory as a

measure of the Five-Factor Model: Belgian, American, and Hungarian comparisons with the NEO-PI-R. Assessment,

11, 207-215. John, O. P., & Srivastava, S. (1999). The Big-Five trait taxonomy: History, measurement, and theoretical

perspectives. In L. A. Pervin & O. P. John (Eds.), Handbook of personality: Theory and research (Vol. 2, pp. 102–138).

New York: Guilford Press.

De Fruyt, F., De Clercq, B. J., van de Wiele, L., Van Heeringen, K. (2006). The validity of Cloninger's

psychobiological model versus the five-factor model to predict DSM-IV personality disorders in a heterogeneous

psychiatric sample: domain facet and residualized facet descriptions. Journal of Personality, 74(2), 479-510.

10 Barbaranelli, C., Caprara, G.V., Rabasca, A., BFQ-C, Big Five Questionnaire Children: Manuale, Firenze,

Organizzazioni Speciali, 1998. Caprara, G.V., Barbaranelli, C., Bermudez, J., Maslash, C., Ruch, W., ''Multivariate

methods for thew comparsison of factor structures in cross-cultural research: An illustration with the Big Five

Questionnaire'', Journal of Cross-Cultural Psychology, 31(4), pp. 437-464, 2000. Barbaranelli, C., Caprara, G.V.,

 

b) le relaioni familiari ed affettive;

Ma in che modo il fatto illecito procura delle modificazioni e delle alterazioni all’interno del

sistema familiare? Il fatto illecito si collega, all’interno delle teorie sistemico-relazionali, al concetto

di transizione. La transizione è un passaggio da una condizione data ad una condizione nuova15.

Le transizioni sono innescate da eventi critici, ossia quegli eventi che provocano un cambiamento

nel sistema familiare di fronte al quale le modalità di funzionamento precedenti non risultano più

adeguate e il sistema familiare è chiamato ad attingere alle sue risorse interne o esterne per

ristrutturare il proprio funzionamento. La criticità dell’evento sta nel fatto che esso apre un fronte

di incertezza e sollecita un cambiamento che può essere fonte di sviluppo oppure di inciampo e

arresto.

11 Lewin K., Teoria e speriment

Gli eventi critici possono essere normativi o non normativi:

- Eventi Critici Normativi: sono eventi attesi e prevedibili che caratterizzano il ciclo di vita della

famiglia (nascita di un figlio, perdita dei genitori anziani, ecc.).

Evento Normativo Scelto: matrimonio.

Evento normativo non scelto: morte di un genitore anziano.

- Eventi Critici non normativi: sono eventi inattesi che non possono essere prevedibili o

anticipati dalla famiglia (es. incidenti, malattie, ecc.).

Evento non normativo scelto: separazione coniugale.

Evento non normativo non scelto: morte prematura.

Vari autori hanno identificato alcune fasi della transizione innescata da eventi critici. Ruben HiIl,

già alla fine degli anni 40, aveva individuato tre fasi che seguono all’evento che provoca la

transizione:

- periodo di disorganizzazione

- periodo attivo di ricerca

- periodo di riorganizzazione.

La prospettiva di Hill era sostanzialmente ottimista perché prevedeva sempre un esito

riorganizzativo della crisi. In realtà dalla crisi si esce con varie soluzioni, non sempre positive: le

famiglie, infatti, possono riorganizzarsi o rimanere in una situazione di stallo o sfaldamento. Le

situazioni di stallo si verificano principalmente di fronte ad eventi non normativi e non scelti

Alla luce delle teorie sistemico-relazionali gli aspetti che devono essere presi in considerazione per

la valutazione del Danno in questa area sono:

􀀂Morte o malattie che danneggiano gravemente la relazionale con il familiare coinvolto

nell’illecito.

􀀂Gestione dei ruoli e dei sottoinsiemi familiari (genitoriale, coniugale, filiale)

􀀂Qualità degli scambi relazionali e affettivi.

Ogni aspetto, successivamente all’evento lesivo o illecito, può presentare una alterazione, rispetto al

precedente assetto familiare

 

Evento

Critico               Disorganizzazione Ricerca Soluzioni  2. Frattura 3. Stallo 3. Innovazio

 

c) le seguenti attività realizzatrici riposo, attività lavorative, sociali, svago.

L'espressione "attività ricreative, culturali e realizzatrici di Sè” comprende varie situazioni quali:

riposo, attività interpersonali, sociali, ricreative, creative e la possibilità di coltivare gli interessi

individuali, relazionali, culturali, religiosi e di autorealizzazione.

Tutte le attività considerate in questa macroarea sono espressione di Bisogni Motivazionali.

A questo proposito appare opportuno citare la Teoria Motivazionale di Maslow16 basata su una

classificazione gerarchica dei bisogni.

Bisogni fisiologici

Sono i bisogni di base quali aria, acqua, cibo, sonno, sesso, ecc. Sono i bisogni fondamentali

connessi con la sopravvivenza.

Quando questi non sono soddisfatti si può sentire la malattia, l'irritazione, il dolore e il disagio.

Bisogno di Appartenenza e Amore

Consiste nel bisogno e desiderio di appartenere a un gruppo: club, gruppo di lavoro, gruppo

religioso, ecc.

Bisogno di autostima

Ci sono due tipi di bisogni di stima; il primo è l'autostima che nasce dall’essere competente e

dall’avere padronanza con determinate operazioni; in secondo luogo ci sono la stima, l'attenzione ed

il riconoscimento che viene dagli altri. Riguarda il bisogno di essere rispettati, apprezzati ed

approvati, ossia di sentirsi competente e produttivo.

Bisogno di autorealizzazione:

E’ il desiderio di diventare sempre più quello che uno è, per trasformarsi in tutto ciò che uno è

capace di diventare, ossia di massimizzare il proprio potenziale. Ciò è inteso come l'esigenza di

realizzare la propria identità e di portare a compimento le proprie aspettative, nonché di occupare

una posizione soddisfacente nel proprio gruppo.

Questo modello rende possibile la combinazione delle motivazioni biologiche con quelle più

propriamente psicologiche e sociali, inoltre, evidenzia il fatto che sono numerose le motivazioni che

muovono le persone. Proprio per questo motivo, perché vi sono attività più prettamente fisiologiche

e altre più prettamente psicologiche, questa macrocategoria necessita, per una adeguata valutazione,

della sinergia tra lo psicologo forense e il medico legale.

Mentre le precedenti macrocategorie (ossia l’assetto psicologico e le relazioni familiari e affettive)

sono di competenza dello psicologo forense, quest’ultima necessita della collaborazione tra due

professionisti nel campo della salute.

A questo punto per valutare l’alterazione del Danno in questa macroarea sono stati creati i seguenti

gruppi di attività:

16 Maslow, A. H., Motivazione e personalità, Armando, Roma 2002.

attività di riposo

- attività relazionali

- attività di svago

- attività sociali e culturali

- attività di autorealizzazione.

 

 

 

 

 

 

prognosi

Lo psicologo forense, qualora non sussista uno stato di cronicità e di irreversibilità ma le

alterazioni e la compromissione abbiano avuto carattere temporaneo o si possa diagnosticare

una risoluzione in senso positivo grazie ad un intervento psicoterapeutico, indichi la possibile

durata di tale intervento

 

 

 

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