L’elaborazione di
linee guida e di quantificazione del danno non
patrimoniale deve
essere considerata anche come supporto alle attività
professionali degli psicologi e dei
consulenti, correlata alla buona prassi in materia, con
l’obiettivo di colmare una
lacuna legata alla difficoltà di fornire una
quantificazione anche alle problematiche
psicologico‐cliniche insorte in seguito a fatti e avvenimenti illeciti.
Infine, lo scopo è dunque quello di rendere maggiormente
obiettiva la valutazione
anche in funzione di chi subisce un trauma e un danno,
con le conseguenti ricadute
giudiziarie.
Dott.ssa costanzo sara
Viale della libertà 60 81030 lusciano (CE)
tel.0818148303 cel.3333893331
Iscrizione albo degli psicologi regione campania n. del
incarico conferito dalla sig.ra-----
data conferimento incarico---------
scopo della consulenza:
accertare:
-
se il periziando sia affetto da disturbi di
rilevanza psicopatologica, diagnosticati secondo gli
opportuni criteri di classificazione internazionale.
in caso di risposta positiva indicare se e in che
modo il fatto in esame possa essere stato causa
degli stessi;
-
se sussitono eventuali postumi temporanei o
permanenti ed indicare eventuali indicazioni
prognostiche:
-
se e in che modo il fatto in esame abbia prodotto
pregiudizi esistenziali che interessano a) l’assetto
psicologico; b) le relaioni familiari ed affettive;
c) le seguenti attività realizzatrici riposo,
attività lavorative, sociali, svago.
la ctp ha inizio in data …presso lo studio della
dott.ssa costanzo sara sito in via goldoni 2 sant’antimo
(CE).
fatto
esame della documentazione
anamnesi
all’acquisizione di
elementi della storia personale e della eventuale
patologia così come vengono riferiti dallo stesso
soggetto.
L’anamnesi può essere,
in questa fase o in fasi successive, integrata da
notizie ricavate direttamente o indirettamente da
soggetti terzi, come ad esempio familiari, certificati
medici presentati e cartelle cliniche, con l’accortezza
di specificare se quanto verrà riportato nell’elaborato
costituisce un aspetto “riferito” dal soggetto in esame
o
meno.
Si dovrà raccogliere
quindi: un’anamnesi superficiale comprendente.
-
i dati generali del soggetto;
-
una familiare remota relativa la stessa composizione del nucleo di
origine;
-
notizie riguardanti lo sviluppo psicofisico; eventuali pregressi,
cui seguiranno informazioni circa il percorso
scolastico e lavorativo attraverso l’approfondimento
della motivazione ad intraprendere determinati
studi;
-
eventuali successi o insuccessi scolastici e legati al mondo del
lavoro;
-
un’anamnesi familiare attuale ed, eventualmente, una
psicopatologica da porre in relazione a possibili
vicende di vita ad essa connesse o riferite come
tali.
metodologia seguita
la ctp e’ stata effettuata attraverso n. 3 colloqui
clinici della durata di 1.30 ciascuno.
Si potrà dividere il
colloquio in libero e tematico.
Parlando del
colloquio libero si fa riferimento alla creazione di
uno spazio all’interno del quale si
incoraggia l’ampia
libertà di espressione del soggetto. Attraverso inviti
ad associare liberamente, lo
scopo è sondare i
vissuti dello stesso, le diverse funzioni psichiche e la
loro maniera di organizzarsi
in forme caratteriali
o patologiche. Il colloquio libero, quindi, ha come
scopo una valutazione
qualitativa della
realtà psichica di un individuo.
(informazioni sulla
modalità del soggetto di entrare in relazione con il
proprio mondo oggettuale. In
questo caso la
competenza e la preparazione dello sperimentatore
rivestono una particolare
influenza, proprio
perchè chi è nella condizione di misurare qualcosa che
ha di fronte, diventa esso stesso parte integrante del
processo valutativo.
Al colloquio libero
può seguire quello tematico, nel momento in cui
l’esperto si trova nella
necessità di
verificare eventuali elementi specifici precedentemente
emersi dall’anamnesi o nella
fase del colloquio
libero. Si procederà in questo caso all’analisi di
aspetti specifici attraverso
l’introduzione di
domande mirate.
premessa
relativamente agli eventi traumatici la ricerca
psicologica ha ormai accertato i seguenti elementi.
punto a)
la risposta dell’individuo dipende da numerosi fattori.
tra questi una grande importanza assumono: 1) le
condizioni metali della persona al verificarsi
dell’evento: 2) la particolare fase del ciclo di vita
che la persona attraversava; 3) il significato personale
che la persona attribuisce all’evento, 4) la qualità
delle relaioni familiari/sociali.
punto b)
vedi pag. 5-6-
nel caso specifico vanno in via preliminare evidenziati
i seguenti elementi:
a) ciclo di vita. la sig.----si è separata di
fatto dal marito nel….la ricerca psicologica attuale si
e’ orientata verso una concezione della separazione come
“processo” che, lungi dall’esaurirsi in un lasso di
tempo determinato, si snoda attraverso varie fasi. in
tale processo di transizione l’individuo impiega una’
ingente e specifica quantità di risorse fisiche,
emotive, economiche. ciò premesso va evidenziato che al
momento dell’incidente la sig. ra ----si trovava in na
fase determinante di tael processo. in particolare ella
aveva:
b) dalla storia personale/familiare della sig.---emerge
come la stessa aesse sempre ricoperto in famiglia (in
qulla di origine e in quella acuisita) un ruolo di----
danno da pregiudizio esistenziale
la presente ctp adotta quale criterio di quantificazione
del pregiudizio esistenziale quanto elaborato dalle
linee guida de’ordine degli psicologi della regione
lazio. in questo senso ----i pregiudizi di natura
esistenziale valutati hanno riguardato i seguenti
ambiti:
a) l’assetto psicologico;
La teoria di
riferimento che meglio si presta alla valutazione e
quantificazione del Danno
Esistenziale in questa
area e la teoria dei BIG FIVE. Il termine Big
Five è stato usato per la prima
volta da Goldberg7,
anche se fu Norman8 a dar inizio ad un lavoro
approfondito sui cinque grandi
fattori.
I pregi di questa
teoria sono diversi:
rappresenta
una cornice di riferimento condivisa per la descrizione
della personalità, tramite la
quale interpretare e
catalogare le differenze individuali;
è
una cornice teorica di riferimento condivisa a livello
internazionale per la descrizione della
personalità9;
è
stata sottoposta al vaglio di numerose ricerche
statistiche e psicometriche in Italia e
all’estero10;
indaga la personalità
in termini di normalità e non di patologia;
la
ricerca ha evidenziato che questi fattori sono misurati
dalla maggior parte dei test, anche da
quelli non
specificamente designati a questo scopo.
Secondo questa teoria,
vi sono cinque grandi fattori della personalità, che
permettono di
descriverla:
1) Energia
(Introversione - Estroversione)
Riguarda la
propensione dell’individuo ad essere rivolto più verso
la realtà interna o esterna. Un
polo di questo fattore
è rappresentato dall’estroversione mentre la polarità
opposta è
rappresentata
dall’introversione.
2) Amicalità
(Gradevolezza –Ostilità)
Concerne la qualità
dell’incontro con l’altro che può essere caratterizzato
da ostilità o
sollecitudine. Una
polarità è costituita da cortesia, altruismo, empatia e
cooperatività; mentre il
polo opposto è
caratterizzato da ostilità, insensibilità ed
indifferenza.
3)
Coscienziosità (Direzione e Organizzazione - mancanza di
Direzione e Organizzazione)
Riguarda la capacità
di autoregolazione e la capacità di portare a compimento
i compiti
intrapresi. Questo
fattore contiene in una sua polarità caratteristiche che
fanno riferimento alla
scrupolosità, alla
perseveranza, alla affidabilità ed alla autodisciplina.
Nel polo opposto vi sono
le caratteristiche
antistanti.
4) Stabilità
emotiva (Stabilità emotiva - Nevroticismo)
Concerne
caratteristiche connesse alla capacità di moderare la
propria emotività e di controllare
le proprie reazioni in
particolare in situazioni di fastidio, conflitto e
pericolo. Un polo comprende
la capacità di
moderare la propria emotività, l'ansia, ossia di
controllare le proprie reazioni di
irritazione, malumore
e rabbia in situazioni di fastidio, conflitto e
pericolo. Il polo opposto
comprende
vulnerabilità, fragilità, irritabilità, rabbia,
insicurezza.
5) Apertura
all’esperienza (Apertura-Chiusura)
Concerne
caratteristiche che riflettono l’inclinazione ad essere
curiosi e ad acquisire conoscenze;
ossia ad avere un
atteggiamento favorevole nei confronti delle novità.
Ciascuno dei cosidetti
fattori “Big Five” riassume un dominio di differenze
individuali
estremamente ampio,
che contiene al proprio interno un ampio numero di
caratteristiche di
personalità distinte e
maggiormente specifiche. E’ importante precisare che
questa teoria, pur
apparendo semplice e
intuitiva nei suoi aspetti esplicativi, ha una certa
complessità e richiede
competenza e
accortezza per essere valutata durante la raccolta
anamnestica, il colloquio clinico e la
somministrazione dei
test.
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7
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Barbaranelli, C.,
Caprara, G.V.,
b) le relaioni familiari ed affettive;
Ma in che modo il
fatto illecito procura delle modificazioni e delle
alterazioni all’interno del
sistema familiare? Il
fatto illecito si collega, all’interno delle teorie
sistemico-relazionali, al concetto
di transizione.
La transizione è un passaggio da una condizione data ad
una condizione nuova15.
Le transizioni sono
innescate da eventi critici, ossia quegli eventi
che provocano un cambiamento
nel sistema familiare
di fronte al quale le modalità di funzionamento
precedenti non risultano più
adeguate e il sistema
familiare è chiamato ad attingere alle sue risorse
interne o esterne per
ristrutturare il
proprio funzionamento. La criticità dell’evento
sta nel fatto che esso apre un fronte
di incertezza e
sollecita un cambiamento che può essere fonte di
sviluppo oppure di inciampo e
arresto.
11 Lewin K., Teoria e
speriment
Gli eventi critici
possono essere normativi o non normativi:
-
Eventi Critici
Normativi:
sono eventi attesi e prevedibili che caratterizzano il
ciclo di vita della
famiglia (nascita di
un figlio, perdita dei genitori anziani, ecc.).
Evento Normativo
Scelto: matrimonio.
Evento normativo non
scelto: morte di un genitore anziano.
-
Eventi Critici non
normativi:
sono eventi inattesi che non possono essere prevedibili
o
anticipati dalla
famiglia (es. incidenti, malattie, ecc.).
Evento non normativo
scelto: separazione coniugale.
Evento non normativo
non scelto: morte prematura.
Vari autori hanno
identificato alcune fasi della transizione innescata da
eventi critici. Ruben HiIl,
già alla fine degli
anni 40, aveva individuato tre fasi che seguono
all’evento che provoca la
transizione:
-
periodo di
disorganizzazione
-
periodo attivo di
ricerca
-
periodo di
riorganizzazione.
La prospettiva di Hill
era sostanzialmente ottimista perché prevedeva sempre un
esito
riorganizzativo della
crisi. In realtà dalla crisi si esce con varie
soluzioni, non sempre positive: le
famiglie, infatti,
possono riorganizzarsi o rimanere in una situazione di
stallo o sfaldamento. Le
situazioni di stallo
si verificano principalmente di fronte ad eventi non
normativi e non scelti
Alla luce delle teorie
sistemico-relazionali gli aspetti che devono essere
presi in considerazione per
la valutazione del
Danno in questa area sono:
Morte
o malattie che danneggiano gravemente la relazionale con
il familiare coinvolto
nell’illecito.
Gestione
dei ruoli e dei sottoinsiemi familiari
(genitoriale,
coniugale, filiale)
Qualità
degli scambi relazionali e affettivi.
Ogni aspetto,
successivamente all’evento lesivo o illecito, può
presentare una alterazione, rispetto al
precedente assetto
familiare
Evento
Critico
Disorganizzazione Ricerca Soluzioni 2. Frattura 3.
Stallo 3. Innovazio
c) le seguenti attività realizzatrici riposo, attività
lavorative, sociali, svago.
L'espressione
"attività ricreative, culturali e realizzatrici di Sè”
comprende varie situazioni quali:
riposo, attività
interpersonali, sociali, ricreative, creative e la
possibilità di coltivare gli interessi
individuali,
relazionali, culturali, religiosi e di
autorealizzazione.
Tutte le attività
considerate in questa macroarea sono espressione di
Bisogni Motivazionali.
A questo proposito
appare opportuno citare la Teoria Motivazionale
di Maslow16 basata su una
classificazione
gerarchica dei bisogni.
Bisogni fisiologici
Sono i bisogni di base
quali aria, acqua, cibo, sonno, sesso, ecc. Sono i
bisogni fondamentali
connessi con la
sopravvivenza.
Quando questi non sono
soddisfatti si può sentire la malattia, l'irritazione,
il dolore e il disagio.
Bisogno di
Appartenenza e Amore
Consiste nel bisogno e
desiderio di appartenere a un gruppo: club, gruppo di
lavoro, gruppo
religioso, ecc.
Bisogno di autostima
Ci sono due tipi di
bisogni di stima; il primo è l'autostima che nasce
dall’essere competente e
dall’avere padronanza
con determinate operazioni; in secondo luogo ci sono la
stima, l'attenzione ed
il riconoscimento che
viene dagli altri. Riguarda il bisogno di essere
rispettati, apprezzati ed
approvati, ossia di
sentirsi competente e produttivo.
Bisogno di
autorealizzazione:
E’ il desiderio di
diventare sempre più quello che uno è, per trasformarsi
in tutto ciò che uno è
capace di diventare,
ossia di massimizzare il proprio potenziale. Ciò è
inteso come l'esigenza di
realizzare la propria
identità e di portare a compimento le proprie
aspettative, nonché di occupare
una posizione
soddisfacente nel proprio gruppo.
Questo modello rende
possibile la combinazione delle motivazioni biologiche
con quelle più
propriamente
psicologiche e sociali, inoltre, evidenzia il fatto che
sono numerose le motivazioni che
muovono le persone.
Proprio per questo motivo, perché vi sono attività più
prettamente fisiologiche
e altre più
prettamente psicologiche, questa macrocategoria
necessita, per una adeguata valutazione,
della sinergia tra lo
psicologo forense e il medico legale.
Mentre le precedenti
macrocategorie (ossia l’assetto psicologico e le
relazioni familiari e affettive)
sono di competenza
dello psicologo forense, quest’ultima necessita della
collaborazione tra due
professionisti nel
campo della salute.
A questo punto per
valutare l’alterazione del Danno in questa macroarea
sono stati creati i seguenti
gruppi di attività:
16 Maslow, A. H.,
Motivazione e personalità, Armando, Roma 2002.
attività di riposo
- attività relazionali
- attività di svago
- attività sociali e
culturali
- attività di
autorealizzazione.
prognosi
Lo psicologo forense,
qualora non sussista uno stato di cronicità e di
irreversibilità ma le
alterazioni e la
compromissione abbiano avuto carattere temporaneo o si
possa diagnosticare
una risoluzione in
senso positivo grazie ad un intervento psicoterapeutico,
indichi la possibile
durata di tale
intervento
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