Il caso di
un cantante famoso nell’interpretazione del Tribunal
Supremo spagnolo, sentenza 72 del 2011
A seguito
dell’entrata in vigore della Direttiva europea n.
2000/31/CE relativa ai servizi della società
dell’informazione ed al commercio elettronico, in tutta
Europa si è aperto un ampio dibattito dottrinale e
giurisprudenziale sulla portata ed i limiti della
responsabilità del Service Provider per i contenuti
diffusi dagli utenti via web.
In tale
contesto, il Tribunal Supremo spagnolo, con la
Sentenza n. 72/2011 dello scorso 10 febbraio, si è
pronunciato in via definitiva su una questione avente ad
oggetto la diffusione a mezzo Internet di fotografie e
messaggi palesemente diffamatori e lesivi della
reputazione di un famoso cantante spagnolo, noto al
pubblico come Ramoncìn.
Quest’ultimo, sin dal lontano 2006, aveva assistito alla
diffusione, all’interno di un forum gestito dal sito
www.AlasBarricadas.com, di una moltitudine di messaggi e
commenti che offendevano gravemente la sua reputazione e
ledevano la sua immagine di personaggio famoso,
oltre che di macabre fotografie ritraenti, tra l’altro,
la sua persona decapitata.
Il
cantante, pertanto, ha citato in giudizio
l’amministratore del sito in questione al fine di
sentirlo condannare al risarcimento dei danni
cagionatigli.
I primi
due gradi di giudizio,
svoltisi dinanzi al Juzgado de Primiera Instancia
ed alla Audiencia Provincial di Madrid, si sono
entrambi conclusi con una pronuncia sfavorevole per il
Service Provider perchè, stando a quanto chiarito dalla
magistratura spagnola, non solo non poteva affermarsi
che l’intermediario della società dell’informazione
disconoscesse l’illiceità dei contenuti diffusi per il
tramite del sito web, ma soprattutto perché quest’ultimo
non si sarebbe mai attivato per rimuovere i contenuti
incriminati, inibendone l’accesso agli utenti della
rete.
A tali
conclusioni, la giurisprudenza spagnola è giunta in
forza di un’interpretazione indubbiamente estensiva
dell’art. 16 della Legge n. 11 luglio 2002 n. 34
(normativa interna di attuazione della Direttiva n.
2000/31/CE), secondo il quale il Service Provider si
considera esente da responsabilità, purchè non abbia
avuto effettiva conoscenza dell’illiceità dei contenuti
diffusi dagli utenti e delle attività effettuate in rete
e della loro portata lesiva nei confronti dei terzi e
purchè si sia attivato con la dovuta diligenza per
rimuovere tali contenuti e per inibirne l’accesso a
tutti gli utenti della rete.
Il
Tribunal Supremo,
partendo anch’esso dal presupposto che i contenuti e le
immagini diffuse per il tramite del sito
www.AlasBarricadas.com fossero inequivocabilmente
diffamatori e lesivi dell’onore e della reputazione del
cantante Ramoncìn, ha respinto tutti i motivi di
impugnazione articolati dal Service Provider.
Secondo la
tesi difensiva adottata dal ricorrente, la “conoscenza
effettiva” dell’illiceità dei contenuti diffusi a mezzo
Internet dovrebbe conseguirsi solamente in forza di un
provvedimento giurisdizionale che ne sancisca in via
definitiva il carattere illecito.
A parere
del Tribunal Supremo, invece, nella fattispecie
oggetto di discussione la natura diffamatoria dei
contenuti pubblicati nel forum sarebbe stata a tal punto
palese ed evidente, da non richiedere una specifica
pronuncia sul punto da parte dell’autorità giudiziaria.
In buona
sostanza, si è giunti alla conclusione che la menzionata
”effettiva conoscenza” può essere raggiunta, prima
ancora dell’intervento della magistratura, per il
tramite di semplici meccanismi logici, accessibili a
chiunque.
Occorre,
tuttavia, segnalare che la circostanza secondo cui il
Service Provider avrebbe omesso di rendere facilmente
accessibili agli utenti i propri recapiti presso cui
notificare ogni eventuale reclamo (pubblicando sul sito
unicamente recapiti inesatti e/o comunque non più
attuali), ha indubbiamente influito sulla decisione,
essendo stato altresì disatteso il disposto contenuto
nell’art. 16 della menzionata Legge relativo al
criterio della “diligenza” da porre in essere in
vista della rimozione dei contenuti illeci
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