Contributo con F24
Mini-stangata sui diritti di copia di documenti
giudiziari e via libera contestuale a nuovi canali
telematici per il pagamento del contributo unificato e
delle spese per le notificazioni nel processo civile. Lo
schema di Dpr approvato ieri dal Consiglio dei ministri,
e che passa ora al vaglio del Consiglio di Stato e poi
delle Commissioni parlamentari, fa schizzare verso
l'alto i costi di cancelleria e contemporaneamente
scatena la reazione delle associazioni dei legali.
Gli incrementi, come
si legge nelle tabelle a lato, sfiorano in molti casi il
raddoppio: le copie semplici da 1 a 4 pagine passano da
0,88 euro a 1,50, da 51 a 100 pagine salgono da 14,16
euro a 25. Confermato, con l'articolo 6 del Dpr, il
dimezzamento delle tariffe per i processi dinanzi al
giudice di pace, come pure (articolo 7) il triplicamento
nei procedimenti impugnati, e l'obbligazione in solido
dell'avvocato per il cliente che non paga.
Il regolamento chiarisce e amplia anche le modalità di
pagamento del contributo unificato. I concessionari sono
stati sostituiti dagli agenti della riscossione, il
versamento in conto corrente postale può avvenire con
modalità telematiche, con bonifico bancario intestato
alla Tesoreria dello Stato o mediante F24. Il versamento
sarà possibile in futuro anche con carte di debito, di
credito o prepagate o con altri mezzi di pagamento con
moneta elettronica disponibili nel circuito bancario o
postale.
L'inasprimento delle tariffe, come si diceva, ha
suscitato la reazione in tempo reale delle associazioni
forensi: «Sì alle scelte di razionalizzazione del
sistema, no, però, a ulteriori barriere economiche per
accedere alla giustizia, no all'aumento dei costi» ha
dichiarato il presidente dell'Oua, Maurizio de Tilla.
Più drastico il commento del segretario generale
dell'Associazione nazionale forense, Ester Perifano. «Il
ministero non perde occasione per gravare la giustizia
di costi, anche ingiustificati, come in questo caso.
L'informatizzazione del processo civile non esiste
ancora, se non in alcune, limitatissime isole felici (ad
esempio Milano) eppure già si chiedono più soldi ai
cittadini. Quando finirà questo stillicidio nei
confronti del sistema giustizia?».
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